HORROR SHOW (SPECIALE) | I Bruti di Cosenza
di Pietro Bellantoni 6 febbraio ROBERTO OCCHIUTO (Deputato) «Sembra che abbiano raccolto le firme per sfiduciare il sindaco di Cosenza. Scommettiamo che sarà un autogol per la sinistra alle elezioni…

di Pietro Bellantoni
6 febbraio
ROBERTO OCCHIUTO
(Deputato)
«Sembra che abbiano raccolto le firme per sfiduciare il sindaco di Cosenza. Scommettiamo che sarà un autogol per la sinistra alle elezioni di giugno?».
6 febbraio
ERNESTO MAGORNO/1
(Segretario regionale Pd)
«Sarebbe un atto di responsabilità se Mario Occhiuto trovasse il coraggio di dimettersi prima che la crisi istituzionale diventi irreversibile e foriera di ulteriore degrado». Pochi minuti dopo i consiglieri Pd rassegnavano le loro, di dimissioni. Parlare tra di voi no, eh?
6 febbraio
MARIO OCCHIUTO
(Ex sindaco di Cosenza)
«Hanno vinto i metodi dell’intrallazzo, degli intrighi di palazzo».
6 febbraio
LUCA MORRONE
(Ex presidente del Consiglio Cosenza)
«Il mio percorso politico all’interno di Forza Italia è da considerarsi concluso (…) Il convincimento maturato non è stato privo di implicazioni emotive e umane, tuttavia, ritengo di aver operato un ragionamento politico di merito». Ecco, specifichiamo: lo ritieni solo tu.
7 febbraio
MIMMO TALLINI
(Coordinatore provinciale Fi Catanzaro)
«La brutalità, il cinismo, oserei dire la malvagità con cui Oliverio, Gentile e Morrone hanno disintegrato ben due istituzioni (Comune e Provincia) sono degni dei peggiori regimi dittatoriali. Assad e Al-Sisi non avrebbero saputo fare di meglio per zittire i propri avversari».
7 febbraio
GIUSEPPE MANGIALAVORI
(Coordinatore provinciale Fi Vibo)
«Maestri di trasformismo, consociativismo e cinismo. Ma soprattutto di un trasversalismo che frustra ogni ipotesi di sviluppo per la comunità che si pretende di rappresentare».
7 febbraio
NAZZARENO SALERNO
(Consigliere regionale)
«Chi è responsabile di questo sfascio deve assumersi le proprie responsabilità senza cercare espedienti e strategie di temporeggiamento: Jole Santelli deve rassegnare le sue dimissioni (…) la posizione assunta dall’amico Gianluca Morrone, coordinatore provinciale di Forza Italia e presidente del consiglio comunale, è il frutto di un malessere diffuso che esprime un segnale allarmante». Avvoltoi in volo…
7 febbraio
ERNESTO MAGORNO, ENZA BRUNO BOSSIO, STEFANIA COVELLO, FERDINANDO AIELLO
(Parlamentari Pd)
«Il segretario regionale del Pd aveva responsabilmente invitato il sindaco di Cosenza a dimettersi “prima che fosse troppo tardi”, ma ancora volta è prevalsa l’irresponsabile vanità. È per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale».
7 febbraio
FAUSTO ORSOMARSO
(Consigliere regionale)
«Mi commuove il senso di responsabilità e amore per la città dei deputati del Pd. La loro indefessa fede nelle istituzioni e il loro bene per le istituzioni sono un modello esemplare. Chiamate il notaio e venite a firmare prima per la Regione dove le inchieste sono già quasi concluse. Sciacalli!».
7 febbraio
JOLE SANTELLI, ROBERTO OCCHIUTO
(Deputati)
«Incontri con blandizie, minacce e promesse di diverso tipo sono stati al centro di giornate convulse. Ad avvelenare il clima notizie di stampa che annunciavano indagini, l’avvio di commissioni d’inchiesta, il tutto condito da un sapiente miscuglio di pseudo fughe di notizie, millanterie e presunte soffiate».

8 febbraio
ENNIO MORRONE
(Consigliere regionale)
Mio figlio è stato leale fino alla fine (…) Voglio dire una cosa chiara e tonda: deciderò io quando e come andare via dal partito. Non lo decidono certo Jole Santelli e Roberto Occhiuto (…) Fontana? Non so chi sia. Anzi sì, ricordo di averlo intravisto al lavoro mentre consegnava alcune fotocopie al senatore Verdini».
8 febbraio
WANDA FERRO
(Vicecoordinatrice regionale Fi)«Una grande ammucchiata, quella che ha portato alla vittoria di Oliverio, caratterizzata dall’esaltazione del trasformismo e del trasversalismo che oggi procede senza pudore e raggiunge la vetta, con il contributo addirittura di chi era stato eletto nelle fila di schieramenti che avrebbero dovuto rappresentare quell’opposizione costruttiva al governo regionale e che invece ha piegato il proprio ruolo agli interessi individuali, sostenendo una pseudo ragione di governabilità».
8 febbraio
(Critico d’arte ed ex parlamentare)
«Gli hanno fatto un favore, probabilmente e Cosenza si avvia a una campagna elettorale in cui il favorito, attraverso delle primarie involontarie, che sono quelle di averlo fatto cadere da sindaco, è Occhiuto».
8 febbraio
ERNESTO MAGORNO/2
«Il malgoverno di Occhiuto, caratterizzato da una politica basata sul ricorso spregiudicato a un esercizio diffuso e quotidiano dell’illegalità e dei favoritismi, ha interessato non solo la macchina amministrativa del Comune ma anche quella della Provincia. Sono state utilizzate, per interessi di parte e a scopo prettamente politico, risorse finanziarie pubbliche, postazioni dirigenziali e consulenze per esercitare vere e proprie pressioni nel vano tentativo di preservare almeno una maggioranza consiliare di tipo numerico. Nel settore dei lavori pubblici, delle manutenzioni e di alcuni servizi, il ricorso agli affidamenti diretti e clientelari, in violazione della legge, era una pratica usuale».
8 febbraio
LUCIANO VIGNA
(Ex vicesindaco di Cosenza) «La riduzione di circa il 20% dell’utilizzo di affidamenti diretti rispetto al governo di centro sinistra evidenzia inoltre che le illegalità di cui parla Magorno, le troverà più facilmente guardando in casa propria».
9 febbraio
SPARTACO PUPO
(Docente Unical)
(Da Il Quotidiano) «Se è vero quello che si insinua pubblicamente, e cioè che il bello debba ancora venire, che la sfiducia a Occhiuto sarebbe “preventiva” poiché anticiperebbe l’esplosione mediatica di alcune inchieste, c’è da allarmarsi sul serio».