COSENZA Il giudice monocratico del Tribunale di Cosenza, Pingitore, ha assolto Gerarda Provenzano perché il fatto non sussiste. Provenzano, difesa dagli avvocati Francesco Chiaia e Marco Stefano, era imputata per il reato di false dichiarazioni. La donna sentita nell’ambito del processo “Ippocrate” (il procedimento in corso che fa luce sui presunti falsi invalidi al distretto di Rende dell’Asp) avrebbe dichiarato falsamente, secondo la tesi dell’accusa, di aver accompagnato una sua conoscente a effettuare la visita medica per il rinnovo della patente all’Asp di Rende, visita che non sarebbe mai stata effettuata.
La Procura aveva sostenuto l’accusa in giudizio facendo emergere dal procedimento principale “Ippocrate” una serie di riprese delle telecamere di sicurezza, poste all’ingresso principale della struttura, dalle quali ipotizzare il mancato accesso alla struttura della titolare della patente da rinnovare e quindi della sua accompagnatrice. I difensori di Provenzano, nel corso del processo, hanno fatto rilevare l’assoluta mancanza di elementi probatori a carico della signora Provenzano dai quali evidenziare l’impossibilità di provare non solo che l’imputata non fosse entrata per accompagnare l’amica ad effettuare la visita medica necessaria per il rinnovo della patente ma che Provenzano, in assenza di riscontri video delle telecamere poste all’esterno della struttura, ben avrebbe potuto aspettare fuori, per poi riaccompagnare al termine della visita, la sua amica. Alla fine delle arringhe dei difensori Chiaia e Stefano, il giudice ha assolto l’imputata.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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