Ancora una volta costretti a tirare la cinghia
Ancora una volta le cooperative sociali sono costrette a tirare la cinghia. Stanchi di assistere a una regione Calabria che fa spallucce nei confronti del terzo settore. Un atteggiamento sordo che si…
Ancora una volta le cooperative sociali sono costrette a tirare la cinghia. Stanchi di assistere a una regione Calabria che fa spallucce nei confronti del terzo settore. Un atteggiamento sordo che si ripercuote sui più bisognosi e, questo, in un paese cosiddetto civile non può accadere. Le strutture socio assistenziali, assegnatarie del voucher di sostegno 2014, sono da oltre un anno e mezzo in attesa dell’erogazione della seconda tranche. Dopo anni di volontariato il tanto atteso riconoscimento economico del lavoro svolto, a questo punto, si potrebbe definire uno specchietto per le allodole, tant’è che, ad oggi, non c’è stato altro riscontro.
Si resta sbigottiti quando a motivare la mancata erogazione sono risposte vane e rimandi, per poi sentire accuse di parti politiche. E’ difficile dare questo tipo di risposte alle famiglie che, fiduciose, affidano i loro familiari alle strutture per avere un servizio di sostegno continuativo e sicuro. Per non parlare del personale che opera all’interno di queste strutture che non percepisce stipendio da oltre un anno e mezzo, i fornitori che bussano cassa, i contributi che devo essere versati obbligatoriamente e le utenze che non lasciano spazio a tempi personali.
Ci si chiede quanto ancora si debba aspettare, cosa sia prioritario per un assessorato alle politiche sociali calabrese prima che si renda conto del grave disagio e danno che sta apportando alla collettività.
I tanto discussi piani di zona sono mera utopia o verranno finalmente applicati? Le strutture accreditate e mal funzionanti, per non dire addirittura “fantasma”, ma regolarmente retribuite, saranno mai oggetto di ispezione e quindi di giusta chiusura?
In attesa di risposte concrete persistono questi interrogativi e se ne aggiungono sempre nuovi. Ciò che è certo è che la soglia di tollerabilità è stata ampiamente superata. Da oggi inizieranno azioni eclatanti di protesta degli operatori e delle famiglie verso gli amministratori che hanno la responsabilità politica di risolvere questi problemi e di onorare gli impegni assunti per legge.