La burocrazia infetta
È una vergogna! Neppure il tempo di digerire i venti e passa milioni di euro sottratti agli agricoltori calabresi e rispediti a Bruxelles per l’insipienza dei “grandi sacerdoti” che imperano nella bu…

È una vergogna!
Neppure il tempo di digerire i venti e passa milioni di euro sottratti agli agricoltori calabresi e rispediti a Bruxelles per l’insipienza dei “grandi sacerdoti” che imperano nella burocrazia calabrese, con particolare riferimento al dipartimento Agricoltura, ed ecco una nuova e peggiore mazzata: altri 48 milioni di euro che vanno persi e la contemporanea sospensione dei pagamenti da parte della Comunità europea, con riferimento ai fondi per l’occupazione e gli affari sociali.
Lo annuncia, dopo i solleciti arrivati da Bruxelles, il mitico direttore generale del dipartimento Presidenza, quel Antonio Nicola De Marco che alterna momenti di autocelebrazione ad annunci di querele a nostro carico. Uno che nei corridoi ostenta muscoli e sicurezza, poi davanti al tracollo spacchetta le responsabilità per caricarle sulle spalle altrui. Leggetelo oggi che lo sfascio emerge con chiarezza: «Si ritiene necessario – scrive ai suoi dante causa in seno alla giunta regionale – alla luce della particolare criticità del quadro conoscitivo esposto, avviare un serrato confornto per la valutazione tecnica e politica delle iniziative da assumere, e per l’attivazione delle opportune azioni di tutela degli interessi patrimoniali del Bilancio Regionale».
E sì perché il danno diventerà presto doppio: da una parte i soldi tagliati da Bruxelles e la sospensione dei pagamenti, dall’altro il crescere dei debiti fuori bilancio, visto che quei soldi sono stati elargiti già e recuperarli non sarà possibile. E in tutto questo a De Marco non difetta il cinismo necessario a concludere la sua lettera a Oliverio e soci definendo «l’occasione lieta per inviare cordiali saluti».
«Occasione lieta» per chi? Per la burocrazia infetta che Oliverio ha promosso di grado o per la giunta chiamata adesso ad una «valutazione tecnica e politica delle inziative da assumere»?
Ci facciano sapere il presidente Oliverio, che non ha voluto attuare il cambiamento promesso in campagna elettorale, il suo vice Viscomi e, soprattutto, l’assessore Roccisano che dovrebbe cominciare a riflettere prima di parlare annunciando stati generali e svolte che vede solo lei mentre l’Istat registra che solo la Calabria ha il segno meno davanti ai dati dell’occupazione.
Ci faccia sapere la deputazione calabrese del Pd, Magorno in testa. Farà un’interrogazione parlamentare per chiedere conto di questi continui salassi inferti alla Calabria e ai calabresi da una classe dirigente troppo impegnata a fare a cazzotti con Scura e a trafficare in voti con i Mancini e i Morrone di turno per potersi concentrare sulla buona amministrazione delle risorse comunitarie. Del resto cosa dovrebbero mai temere gli alti burocrati regionali, ai quali si deve la diretta responsabilità per i fondi quotidianamente perduti, da un monocolore Pd che governa alla Regione e che fa convegni proprio con quei mega-direttori-generali che hanno appena fatto in modo da far tornare a Bruxelles ingenti risorse non utilizzate. Venti milioni di euro, abbiamo sottolineato appena ieri, sono stati persi in agricoltura, dovevano servire allo sviluppo rurale. Eppure domenica, quando già anche questo delitto era stato consumato, i manifesti del Pd annunciavano pomposamente: «Domenica 20 marzo alle ore 10,30 presso l’Auditorium delle vigne “A. Bozzo” a Donnici Inferiore: “Il ruolo di Anci per lo sviluppo rurale dei territori”. Intervengono: Marco Ambrogio, Carmelo Salvino, Mauro D’Acri, Maurizio Nicolai, Enza Bruno Bossio».
Pazienza se poi ci scappano gare anomale con le buste che si aprono il giorno prima della loro consegna… l’importante è comunicare!