Il jazz pro Occhiuto di Enrico Granafei
COSENZA Già dalle prime strofe («Hanno fatto una congiura/ una cosa da paura»), l’intento del pezzo di Enrico Granafei – è apparso venerdì sul suo canale youtube – è abbastanza chiaro. Il musicista c…

COSENZA Già dalle prime strofe («Hanno fatto una congiura/ una cosa da paura»), l’intento del pezzo di Enrico Granafei – è apparso venerdì sul suo canale youtube – è abbastanza chiaro. Il musicista cosentino si “tuffa” nella campagna elettorale con parole e musica, rievoca gli eventi che hanno portato alla cacciata dell’ex sindaco Mario Occhiuto da Palazzo dei Bruzi e chiede agli “Jugale” (è un personaggio tipico della commedia dell’arte calabrese) cosentini di non farsi fregare al momento di scegliere il prossimo sindaco. Certo, in campo ci sono «i soliti caporioni» che vincono «solo con la congiura». E scegliere è difficile ma non impossibile. Prima di arrivare all’endorsement finale («Mario you’re gonna win», «Mario vincerai»), l’invettiva si concentra sulle «congiure di Palazzo» per le quali Bernardino Telesio sarebbe «disgustato». Gli obiettivi sono la coalizione a guida Pd e il suo candidato («Cosenza non si Presta») altolocato, ma poco legato alla cosentinità («non sa dire “cuddruriaddru”»). Granafei, chitarrista e armonicista di fama internazionale che ha mantenuto un legame speciale con Cosenza pur basando la sua attività artistica negli Stati Uniti, ha scelto un testo leggero e un po’ di jazz per entrare nell’agone politico. Schierandosi dalla parte del sindaco che gli ha dato la possibilità di suonare per la prima volta al teatro Rendano nel 2014. Una serata che ha convinto il jazzista a fare la sua scelta di campo.