CATANZARO È stata assolta dall’accusa di calunnia Caterina Merante, uno dei testi chiave del processo Why Not. L’accusa nei confronti della Merante – amministratrice della società di outsourcing di Lamezia Terme che diede il nome all’indagine – era di avere dichiarato il falso «dinanzi alla Procura generale della Repubblica di Catanzaro in data 29 gennaio 2008» in merito al progetto For Europe. Secondo l’accusa, Caterina Merante avrebbe attestato falsamente che il progetto «fosse stato creato/attivato esclusivamente a fini clientelari in quanto doveva rappresentare lo strumento per assumere i lavoratori “segnalati”» da Francesco De Grano, persona offesa nel procedimento, che avrebbe operato anche per conto di Agazio Loiero. La Merante, inoltre, avrebbe riferito ai magistrati di una riunione in cui si sarebbe pianificata l’illecita operazione del progetto For Europe alla quale avrebbero partecipato Francesco De Grano, Michele Lanzo, Laura Masi, e un altro soggetto non meglio identificato. Con la sua escussione, secondo l’accusa, la Merante avrebbe accusato falsamente De Grano di una serie di condotte delittuose. Nel corso dell’udienza di giovedì, il giudice Tiziana Macrì ha assolto Caterina Merante dall’accusa perché il fatto non costituisce reato.
ale. tru.
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