COSENZA Sopralluogo della Procura di Cosenza nell’area dell’ex Legnochimica di Rende. Questa mattina il procuratore aggiunto Marisa Manzini si è recata sul posto dove da lunedì hanno preso il via le analisi affidate al professore Giovanni Sindona del dipartimento di Chimica dell’Unical. L’obiettivo è quello di accertare il livello di inquinamento dell’ex Legnochimica, chiusa da anni e sequestrata nei mesi scorsi dagli uomini del Nipaf (il Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale) perché la falda acquifera è risultata fortemente inquinata da metalli pesanti. Gli accertamenti del professore Sindona stanno riguardando i laghi e i pozzi dell’area in cui non sono mai state eseguite operazioni di bonifica o messa in sicurezza, che è stata periodicamente interessata da fenomeni di incendio, dovuti alla combustione dei rifiuti che hanno sprigionato nell’aria sostanze tossiche. Un fenomeno che non è passato inosservato e che ha visto la denuncia in passato di amministratori e cittadini. La Procura, infatti, ha iscritto nel registro degli indagati Pasquale Bilotta in qualità di liquidatore rappresentante della società Legnochimica e i suoi due soci, difesi dall’avvocato Pietro Perugini. Secondo l’accusa, Bilotta avrebbe omesso di provvedere alla bonifica dell’area dove c’è l’ex stabilimento, a contrada Lecco di Rende. In dirittura d’arrivo l’attività investigativa avviata dalla Procura.
mi. mo.
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