CATANZARO Il ministro Delrio dovrà presto decidere se dare o no il via libera all’Alta velocità calabrese “alternativa”, il Frecciaverde. Non è la Tav, non è un nuovo treno e non sono nemmeno richiesti investimenti milionari per nuove infrastrutture ad alto impatto ambientale. L’idea è di abbattere i tempi di percorrenza di almeno 40 minuti sulla direttrice Reggio Calabria-Roma con un semplice cambio di percorso. Il collegamento tra lo Stretto e la Capitale avverrebbe così in sole quattro ore, e sarebbe garantito «a tempo zero e costo zero».
Il dossier preparato dall’assessore al Sistema della logistica, Francesco Russo, è finito la scorsa settimana sulla scrivania di Delrio. In quel rapporto ci sono tutti i dati relativi a una tratta a intenso traffico di passeggeri e che si finanzia da sola, grazie ai costi del biglietto. Dunque, al governo non viene chiesta alcuna esposizione economica aggiuntiva, ma solo una moral suasion su Trenitalia affinché voglia modificare il percorso campano dei Frecciargento, che dovrebbero raggiungere Roma senza più passare da Napoli. Fattibile? Russo crede di sì. E non ha intenzione di aspettare molto. Delrio avrà tempo di ragionarci su fino a metà luglio, dopodiché la Regione tenterà altre strade, tra cui quella della gara internazionale per affidare il servizio a una società diversa da Trenitalia.
GARA EUROPEA Nella delibera approvata lo scorso 27 maggio dalla giunta, infatti, è contemplata la possibilità di avviare «ogni opportuna interlocuzione» con gli organismi dell’Unione europea e i ministeri competenti «al fine di verificare la possibilità di indizione di procedura a evidenza pubblica». L’alternativa, come spiegato nel report all’attenzione di Delrio, è una gara «a scala europea per selezionare un gestore che abbia i requisiti necessari per realizzare un servizio ferroviario nazionale. La procedura e le risorse potrebbero essere definite dalla Regione Calabria, in accordo con la normativa europea vigente». Il messaggio implicito è abbastanza chiaro: Trenitalia acconsenta alle modifiche altrimenti potrebbe perdere il suo regime di sostanziale monopolio al Sud. E non sono nemmeno escluse trattative serrate con il ministero dell’Economia, di fatto proprietario della gruppo ferroviario.
(L’assessore Francesco Russo)
IL PIANO Inutile dire che il piano proposto dalla Regione migliorerebbe i collegamenti calabresi e non solo. La tratta Paola-Roma, attualmente servita con un tempo di 3 ore e 24 minuti, si accorcerebbe fino a 2 ore e 44 minuti; da Lamezia ci vorrebbero 3 ore e 16 (da 3.56).
Anche le relazioni tra la Calabria e Napoli continuerebbero a essere garantite, attraverso un servizio di treni regionali tra la stazione di Salerno e quella del capoluogo campano. Attualmente il tempo di percorrenza del Frecciargento da Salerno a Napoli è pari a 33 minuti. Con i regionali veloci la stessa tratta verrebbe coperta in 37/38 minuti, pochi giri di orologio in più.
IMPATTI INDIRETTI L’adozione del piano produrrebbe altri «impatti indiretti», in particolare per quel che riguarda i collegamenti con altre regioni del Sud. «I risparmi di tempo descritti per le relazioni tra la Calabria e la capitale – è scritto nel dossier – si otterrebbero indirettamente anche per la Sicilia, una parte della Campania (Salerno) e la Basilicata». Adesso tocca a Delrio.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
x
x