REGGIO CALABRIA L’arsura della città metropolitana pare sia destinata a placarsi, alla luce della ripresa dei lavori sulla diga del Menta dopo sei anni di stasi. Nella Casa di Guardia dell’invaso, le istituzioni e i tecnici della Sorical (la società di gestione delle risorse idriche calabresi) hanno infatti illustrato lo schema idrico che entro luglio del prossimo anno inizierà ad erogare l’acqua per gli abitanti di Reggio, in attesa del completamento definitivo stimato nei due anni a venire. Dopo quasi quarant’anni, dunque, un fiume di denaro stanziato e diversi progetti indirizzati a sfruttare una delle risorse idriche più imponenti, è pronta una vera e propria rivoluzione del sistema di distribuzione idrica per la città. Mai più quindi carenza d’acqua o problema di salinità e calcare. I lavori consentiranno finalmente di usufruire della tanto agognata acqua del Menta.
(La visita del governatore Oliverio e del sindaco Falcomatà ai cantieri)
Il cronoprogramma si sviluppa attraverso due fasi. La prima si concentra sulla variante approvata tempo fa dalla Conferenza dei servizi, che pare sia quella più adatta per abbattere i tempi, in attesa delle procedure di messa al bando della costruzione di un tubo verticale di 350 metri a 90 gradi, che solo due grandi imprese in Europa sono in grado di realizzare.
La variante riguarda la realizzazione di un “bypass” obliquo che servirà a sostituire il tratto di condotta forzata che porta al pozzo e alla galleria di collegamento, saltando quindi due passaggi. Gli altri saranno interventi su opere già realizzate al 90 per cento, ovvero, l’impianto di presa e la galleria di 9 chilometri che consentiranno di portare l’acqua ai campi di Reggio, posti a 1.300 metri d’altezza. Spostandoci più a valle, è previsto il completamento del potabilizzatore, utilizzato per depurare l’acqua e immetterla nella condotta di adduzione. L’ultimo passaggio riguarda gli interventi “finali” sulle vasche di accumulo che servono il potabilizzatore. La conclusione della prima fase dei lavori, prevista per luglio 2017, consentirà di avere un’erogazione costante di 300 litri di acqua al secondo per servire il centro cittadino e i quartieri che si trovano tra il torrente Sant’Agata e Pentimele, oltre alle frazioni a monte che sono in linea alla condotta di adduzione, tra questi Gallina, Saracinello, Condera, Vito, Modena, San Sperato). Il tutto porterà al Comune un risparmio immediato di circa due milioni di euro, grazie alla chiusura del dissalatore e del considerevole numero di pozzi disseminati sul territorio.
La seconda fase dei lavori, il cui termine è stimato in almeno due anni, potenzierà il sistema di distribuzione idrico, con il ripristino della condotta forzata, del pozzo, della galleria di collegamento e della centrale idroelettrica alimentata da fonti rinnovabili in grado di erogare 35 milioni di kw l’anno. Questo porterà a raddoppiare l’erogazione dell’acqua arrivando a 600 litri al secondo, e riuscendo a soddisfare il fabbisogno del 90 per cento della popolazione, residente tra Bocale, Campo Calabro e Villa San Giovanni.
«La diga sul Menta – ha dichiarato il governatore della Calabria Mario Oliverio nel corso della cerimonia di ripresa dei lavori a cui hanno partecipato alcuni dei sindaci dei comuni della fascia jonica e tirrenica – rappresenta per noi una priorità tra le incompiute, perché non possiamo permetterci di lasciarla in questo stato a fronte del fabbisogno dei cittadini di Reggio e dintorni».
Per il commissario liquidatore della Sorical Luigi Incarnato il completamento dei lavori rappresenta «un’opera di grande civiltà». Mentre, secondo il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà «questa sarà l’ultima estate di crisi idrica patita dai reggini».
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