REGGIO CALABRIA «Sono andato a trovare il presidente Occhiuto. L’ho trovato davvero in forma. Sta facendo riabilitazione. Mi sono raccomandato con lui di non tornare troppo presto al lavoro come vorrebbe fare, ma di lavorare, magari da casa, mentre conclude la convalescenza, perché, adesso, la Calabria ha bisogno di lui». A dirlo a margine di un incontro a Reggio Calabria è stato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Gli ho consigliato anche di non esagerare – ha aggiunto Tajani – ma lui è già pronto e mi ha raccontato che si collega in videoconferenza. Devo dire che l’ho trovato bene e voglioso di riprendere il lavoro. L’ho trovato veramente in fase di recupero e mi auguro che possa tornare presto al suo posto».
Il ministro degli esteri, rivendicando il ruolo di Forza Italia all’interno del Governo, ha poi risposto sulle polemiche scaturite dalle proteste dei sindacati e sulla proposta di Salvini di modificare le norme sulla regolamentazione degli scioperi: «Purtroppo in questa fase ci sono alcune organizzazioni sindacali che stanno usando lo sciopero, che è legittimo, per fini politici e non per la tutela dei lavoratori. Tant’è che gli scioperi sono sempre scioperi organizzati da uno, due sindacati e non trovano il consenso di grandi sindacati. Penso alla Cisl, penso alla Confsal e penso anche all’Ugl, che non hanno ha aderito allo sciopero generale voluto da Cgil e Uil. Anche il linguaggio usato da certi sindacalisti – ha ancora detto Tajani, leader di Forza Italia – è un linguaggio che non ha nulla a che vedere con la tutela dei diritti dei lavoratori, perché i diritti dei lavoratori, credo, che il governo li stia tutelando nella maniera migliore visto che sono aumentate le ore lavorate; sono passate da meno di undici milioni a undici milioni e mezzo, tra il 2023 e il 2024».
«Sono anche cresciuti gli occupati» ha continuato Tajani. «È diminuita l’occupazione, sono cresciuti gli occupati a tempo indeterminato, e quindi, la situazione economica, nonostante la crisi, genera crescita. Procede bene. Si è abbassato lo spread. La Borsa va bene. Questi sono dati economici incontrovertibili. Abbiamo detto che la situazione economica non è rosea – ha aggiunto Tajani – però va meglio di come va in Francia ed in Germania. C’è una stabilità politica. Tutti i dati sono quelli che sono. Questo vuol dire che c’è fiducia nel nostro sistema. C’è fiducia nella economia nel nostro paese. Dobbiamo continuare a dare aiuti, sostegno all’impresa, perché è quella che crea eh lavoro. Sul Pil vedremo. È chiaro che c’è una crisi europea che coinvolge soprattutto la Germania e la Francia. Nessuno può pensare di essere soddisfatto – ha sottolineato il vice premier – però i risultati ci sono comunque in una situazione complicata con le guerre alle porte, con l’aumento del costo dell’energia e dobbiamo pensare ad arrivare al nucleare se vogliamo essere competitivi».
Tajani poi sullo stato di salute del partito di Forza Italia: «Forza Italia vive un momento particolarmente positivo, l’abbiamo detto ieri al Consiglio nazionale: abbiamo raggiunto quota 150 mila iscritti rispetto ai 110 mila dell’anno scorso, vogliamo raggiungere l’obiettivo del 20% alle elezioni politiche e lo facciamo aggregando forze che sono di area centrista. Ieri si sono federate tre le forze politiche, credo che altre forze si federeranno con noi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Stiamo guardando a tanti amministratori civici e il lavoro che si sta facendo ottimamente in Calabria di aggregare attorno a Forza Italia decine e decine di amministratori locali va nella perfetta direzione di una strategia politica che abbiamo avviato in occasione delle elezioni europee quando facemmo aderire il nome del popolarismo europeo alla nostra campagna elettorale. Insomma – ancora Tajani – stiamo creando quella grande forza politica che deve occupare lo spazio tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein: questo deve essere Forza Italia del futuro, una forza che aggrega i moderati, insomma occupa lo spazio che nella prima Repubblica, pur essendo cambiate le cose, pur essendo noi completamente differenti, occupavano la Democrazia cristiana, il Partito Liberale, il Partito Socialista, il Partito Repubblicano. Quello spazio per garantire stabilità al Paese, ma anche rassicurare tutti gli italiani con una forza seria, credibile, affidabile e responsabile».
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