La tragedia di Maria Francesca sconvolge il Tirreno cosentino
SAN LUCIDO Il Tirreno cosentino e tutta la provincia sono sconvolti dopo la tragedia avvenuta sabato sera nella stazione ferroviaria di Fuscaldo. La quindicenne Maria Francesca Inverso stava attraver…

SAN LUCIDO Il Tirreno cosentino e tutta la provincia sono sconvolti dopo la tragedia avvenuta sabato sera nella stazione ferroviaria di Fuscaldo. La quindicenne Maria Francesca Inverso stava attraversando i binari quando – probabilmente distratta dal cellulare – è stata travolta e uccisa dall’Intercity Reggio Calabria-Milano. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, attorno alle 20,40 la ragazza – studentessa del liceo scientifico Galilei di Paola – si stava dirigendo al binario 3 assieme a due amiche per prendere il treno per tornare a San Lucido dove abitava. Le tre – forse perché in ritardo – non hanno utilizzato il sottopassaggio ma hanno attraversato i binari: le sue amiche sono arrivate sulla banchina senza problemi, mentre lei era si è attardata probabilmente perché parlava al cellulare. Maria Francesca Inverso è riuscita ad attraversare ma è rimasta troppo attaccata ai binari. E lo spostamento d’aria generato dal treno, che arrivava a grande velocità, le ha fatto perdere l’equilibrio, avvicinandola ancor di più all’Intercity in corsa, che l’ha agganciata e trascinata per una gamba. Inutili sono stati i tentativi di frenata del macchinista. Quando il treno si è fermato, per lei non c’era più nulla da fare. Sul posto sono giunti immediatamente gli agenti della Polfer e tutti i soccorsi. Sono state le sue amiche – fortemente sotto shock – a raccontare al pm di turno della Procura di Paola Maria Camodeca la dinamica del terribile incidente. Gli inquirenti (le indagini sono coordinate dal procuratore capo Bruno Giordano), hanno ritenuto opportuno non eseguire l’autopsia sulla giovane e restituire il suo corpo alla famiglia. Non è emersa alcuna responsabilità del macchinista. È soltanto una tragedia che ha sconvolto un’intera comunità. Ed è la terza che avviene in Italia.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it