NICOTERA «Chiuso per mare sporco». La protesta è iniziata da tre giorni e non sembra accennare a placarsi, un moto spontaneo di ribellione che covava da tempo nell’animo dei cittadini, ormai stanchi di vedere arrivare acqua «marrone» dai rubinetti delle case e di assistere inermi a quelle enormi chiazze verdastre che inquinano il mare di Nicotera. È per questo che da giovedì moltissimi nicoteresi, esasperati dalla mancanza di risposte delle istituzioni locali, hanno aderito alla serrata degli esercizi commerciali e hanno occupato il municipio. Ma questa mattina la protesta dei cittadini della costa tirrenica – analoga situazione si sta vivendo anche a San Ferdinando e a Gioia Tauro – è salita di livello: dalle 7 circa duecento persone sono scese in piazza e, mentre una rappresentanza di manifestanti continuava a mantenere il presidio nella sede del Comune, tutti gli altri sono arrivati alla vicina stazione ferroviaria di Rosarno e hanno occupato diversi binari.
«Non renderete il nostro paradiso un inferno», si legge su uno degli striscioni più eloquenti dei nicoteresi in protesta. E ancora: «Acqua marrone dai rubinetti, verde il mare. Mo basta», «La civiltà viene dal mare, senza acqua non si vive», «Oliverio ti aspettiamo». È proprio alla Regione che i nicoteresi, che non hanno ceduto di fronte alle proposte «tardive» di interlocuzione avanzate nelle ultime ore dall’amministrazione comunale, si rivolgono per invocare risposte concrete rispetto a un problema che, sia dal punto vista ambientale che da quello turistico ed economico, sta assumendo ormai i contorni della criticità cronica. Perché moltissime famiglie, specie a Nicotera Marina, vivono e lavorano per il mare, una risorsa che, a dispetto della storia e della cultura di questa cittadina tirrenica al confine tra il Vibonese e il Reggino, è stata sporcata, inquinata, fino a diventare fonte di disperazione e rabbia.
GLI IMPEGNI DI RIZZO E PALLARIA Dopo qualche ora di blocco della circolazione ferroviaria, i manifestanti nicoteresi hanno ottenuto un primo risultato e hanno deciso di liberare i binari che avevano occupato fin dalle prime ore di stamattina. Con la mediazione del sindaco di Limbadi, Pino Morello, che si è unito alla protesta, sono arrivati i primi impegni ufficiali da parte dell’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, che prenderà parte al tavolo tecnico convocato in Prefettura, a Vibo, per mercoledì, e del dirigente generale del dipartimento Ambiente, Mimmo Pallaria, che si è impegnato a incontrare i cittadini di Nicotera lunedì mattina in municipio. Smontato il blocco alla stazione e ripresa la circolazione ferroviaria, quindi, il presidio di protesta dei nicoteresi prosegue con l’occupazione della sede del Comune. In particolare, per permettere lo svolgimento delle attività amministrative, i cittadini, in vista dell’incontro di mercoledì, manterranno il presidio nella sala consiliare del municipio. «Evidentemente – commenta Arturo Lavorato, uno dei portavoce della protesta – per poter interloquire con chi governa la Regione su problemi gravi come questi non basta occupare un municipio, ma bisogna bloccare anche la circolazione ferroviaria».
Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it
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