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La calda estate della politica catanzarese

CATANZARO L’estate calda della politica catanzarese è appena cominciata. Con la conferenza stampa congiunta dei consiglieri comunali Vincenzo Capellupo (Pd), Marco Polimeni (Ncd), Sergio Costanzo (Gr…

Pubblicato il: 27/07/2016 – 11:50
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La calda estate della politica catanzarese

CATANZARO L’estate calda della politica catanzarese è appena cominciata. Con la conferenza stampa congiunta dei consiglieri comunali Vincenzo Capellupo (Pd), Marco Polimeni (Ncd), Sergio Costanzo (Gruppo misto) e Roberto Guerriero (S&D), è partito l’ingranaggio che darà vita ad una definizione delle forze in corsa per il ruolo di sindaco della città capoluogo di regione nel 2017.
A poche settimane dall’ufficializzazione della ricandidatura di Sergio Abramo, sostenuto dal centrodestra meno Ncd ma più un paio di movimenti e associazioni, il “resto del mondo” politico si confronta, si pesa, si “annusa”.
Il dato politico più rilevante, emerso dall’incontro pubblico di lunedì, è comunque l’allontanamento ufficiale di Ncd dalla maggioranza, anzi il passaggio “armi e bagagli” all’opposizione di Abramo, dopo quattro anni passati dall’essere gruppo forte e poi “neutri osservatori” dell’amministrazione.
Insomma, Abramo continua a perdere pezzi dopo aver ufficializzato quale sarà la coalizione che lo sosterrà alla prossima tornata elettorale grazie alla quarta giunta comunale in altrettanti anni di consiliatura, così ora se si andasse alla conta in aula il rischio di essere sfiduciato è concreto.
Ma difficilmente si arriverà ad una chiusura anticipata della terza esperienza da sindaco di Sergio Abramo: volendo trovare una chiave di lettura politica, infatti, è facile capire come l’esigenza di organizzarsi e di conoscere l’esito del prossimo referendum costituzionale, giochino un ruolo determinante nel mantenere in piedi Abramo.
Ad onor del vero, l’uscita pubblica di Ncd non fa altro che confermare le posizioni su cui si è sempre assestato Capellupo assieme a Guerriero e all’altro componente di S&D in consiglio comunale, Antonio Giglio. Posizioni diametralmente opposte alla linea Abramo, ma su cui spesso il Pd, inteso come partito, non si è mai espresso ufficialmente. E poco regge la versione che Capellupo si sia sempre espresso a nome del partito, basta guardare al silenzio assordante con cui il Pd ha accolto l’ennesima giunta Abramo.
Da più parti, intanto, la lettura della conferenza stampa di lunedì contiene un messaggio chiaro: Pd ed Ncd andranno insieme alle prossime elezioni, magari con Piero Aiello – o il consigliere regionale Baldo Esposito – candidato sindaco.
Una visione plausibile, certo, ma tuttavia limitata che non tiene conto di tutte le anime del Pd che ad oggi vogliono far valere il proprio peso in città.
La conferenza stampa di lunedì, infatti, è servita a dare uno scossone, come detto, a tutto l’ambiente, almeno sotto traccia. Il segretario provinciale dei dem Enzo Bruno avrebbe infatti intenzione di commissariare il partito cittadino con un fedelissimo di Pino Soriero, Sandro Benincasa, per governare la barca verso porti conosciuti come un candidato sindaco vicino all’area di Bruno. I nomi, neanche tanto segreti, sono quelli di Pino Tomasello e di Rosario Bressi, entrambi componenti della segreteria provinciale.
I calcoli però non possono prescindere dal tenere in conto Enzo Ciconte, consigliere regionale tra i più elettoralmente forti in città, che non ha mai nascosto l’ambizione per la Camera dei Deputati e che quindi non potrà non alzare la voce quando ci sarà da decidere il candidato sindaco del Pd. In quest’ottica va quindi letta la sua richiesta di una forte presenza politica nella giunta regionale, richiesta che il consigliere Pd ha fatto senza mezzi termini – anzi, praticamente a muso duro – al governatore Oliverio qualche giorno fa a Lamezia Terme. Ovviamente la presenza politica che richiede è un suo rientro nel ruolo di vicepresidente, nonostante lo scandalo “Rimborsopoli” che lo vede coinvolto e che aveva determinato il suo allontanamento dalla Giunta regionale, non si sia ancora concluso.
A Catanzaro i motori sono accesi, qualcuno ha già iniziato il giro di riscaldamento, qualcun altro è pronto ai blocchi di partenza, ma al centro della discussione politica, almeno per ora, non c’è un progetto di città, ci sono soltanto nomi e ruoli.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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