Il surreale dibattito su Psicologia a Catanzaro

Nella partita che si sta giocando tra Comune di Catanzaro e Università per la sede della istituenda facoltà di Psicologia la sensazione che si ha è che qualcuno bluffi o abbia bluffato quando ha fatto credere che finalmente gli studenti avrebbero rifatto capolino in città restituendo vitalità al centro storico e contribuendo a risollevare l’economia asfittica tra gli ultimi posti della graduatoria nazionale.
Come spesso accade, i “giocatori” si rimpallano le responsabilità: il rettore Quattrone, forse ispirandosi ai fidanzati in crisi, parla di una “pausa di riflessione” in attesa di condividere una nuova proposta e annuncia urbi et orbi che intanto il nuovo corso di laurea sarà avviato a Germaneto dentro le mura dell’Università. Gli fa eco il sindaco Abramo che lo accusa di «un incomprensibile dietrofront legato probabilmente alla manovra per svendere l’ospedale Pugliese all’Università». Parole pesanti che rattristano: il Magnifico le giudica tracotanti e ricorda al primo cittadino di Catanzaro che l’Università deve pensare prioritariamente agli interessi degli studenti e non ai benefici da dare alla città. Come dire che nella loro missione è implicito il dovere di condividere in primis le esigenze degli studenti. «Situazioni diverse come i rapporti tra l’Università e l’ospedale Pugliese – dice Quattrone – confondono le acque e creano fratture dalle quali personalmente intendo restare fuori».
Il sindaco Abramo, che già si era “venduto” abbondantemente l’imminente apertura della nuova facoltà nel centro storico, probabilmente sotto l’effetto dell’avvio della sua campagna elettorale, non lesina parole e fa riferimento nientemeno che ad uno «sgarbo istituzionale per il mancato rispetto degli accordi presi verbalmente tra gentiluomini», tanto che si domanda quale possa essere stato il motivo dell'”entusiasmo” manifestato dal professore Quattrone se dopo ha escluso il centro storico nonostante l’offerta di altre prestigiose soluzioni per Psicologia, a cominciare dal centralissimo “Palazzo di Vetro” sede della Provincia. Ma il sindaco non demorde, vuole sfidare all’ultimo sangue il rettore e annuncia che dopo Ferragosto porterà all’attenzione del consiglio comunale la delibera per l’utilizzo del San Giovanni che, se sarà approvata, verrà notificata all’Università per le sue determinazioni. Quali potrebbero essere? Le cronache ci informano che nell’edificio delle Bioscienze nel Campus universitario di Germaneto è già tutto pronto per accogliere la nuova facoltà e quant’altro è funzionale a far partire le lezioni nel mese di novembre.
Sembra veramente una partita a poker, degna di essere inserita nel copione di “Anplagghed”, lo spettacolo teatrale del trio Aldo, Giovanni e Giacomo i quali raccontano una quotidianità surreale i cui personaggi sono teppisti imbranati, improbabili spacciatori, gente litigiosa, vecchiette derubate, inflessibili poliziotti.
Ironia a parte, qualcuno ci racconterà come è andata a finire la “partita”. Se cioè, come si dice, prevarranno gli interessi di parte oppure se ci sarà l’intenzione di andare incontro ai bisogni reali. Personalmente, per quanto può valere, rimango più che mai ancorato all’idea che un vero progetto di rilancio e sviluppo del centro storico di Catanzaro più che dalla allocazione di una o più facoltà (meglio comunque se ci fossero!), passa dalla realizzazione di una Casa dello studente che raccogliesse gran parte dei giovani “salassati” dai canoni d’affitto di camere e camerette e desse loro la possibilità di una vita dignitosa durante il corso di studi a costi politici.

* giornalista