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Soldi alla cultura, giornalisti indovini e graduatorie variabili

Il vero, meritatissimo, premio andrebbe riconosciuto al “Gruppo giornalisti indovini amici della Dama Bianca e sodali dell’assessore Federica Roccisano”. Sono riusciti in un’impresa mai avvenuta prim…

Pubblicato il: 09/08/2016 – 16:53
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Soldi alla cultura, giornalisti indovini e graduatorie variabili

Il vero, meritatissimo, premio andrebbe riconosciuto al “Gruppo giornalisti indovini amici della Dama Bianca e sodali dell’assessore Federica Roccisano”. Sono riusciti in un’impresa mai avvenuta prima, neanche ai tempi del migliore Chiaravalloti: indovinare i progetti culturali meritevoli di contributo regionale; prevedere un rifacimento della graduatoria per includerli; annunciare ai fedelissimi l’arrivo di un decreto a sanatoria prima ancora che lo stesso fosse adottato.
Abbandoniamo ogni critica e restiamo semplicemente ammirati davanti a gesta che hanno davvero dell’eccezionale. In lacrime anche Cetto Laqualunque applaude: “cazzu iu… nun ci aviva pensatu”. Perché mai truccare la graduatoria o anabolizzare il punteggio, quando si può fare una cosa più lineare e “lecita”: si fa scorrere la graduatoria fino a quando non si arriva a incrociare l’evento culturale gradito e lì si fissa l’asticella del punteggio minimo da ottenere per essere ammessi al finanziamento regionale. I soldi non bastano? Ognuno cede una quota e siamo contenti tutti.
Oddio proprio tutti no, restano fuori alcune centinaia di pratiche ma l’importante è che quelle oggetto delle divinazioni dei giornalisti amici siano a posto. Certo qualche perplessità resta quando si legge che, trattandosi di un bando per finanziare “eventi culturali” l’Università per stranieri Dante Alighieri viene bocciata con la dicitura «soggetto non titolato a partecipare all’azione». In giunta regionale siedono tre docenti universitari di ruolo e uno che millanta di appartenere al mondo accademico, concordano con chi ritiene che una Università non è “soggetto” titolato a progettare un evento culturale?
Analogamente fa senso vedere che le aree a rischio, quelle dove per capirci i nostri simpatici governanti dicono da mane a sera che “occorre investire in cultura” sono tutte escluse da qualsivoglia progetto o iniziativa. Platì ce la siamo scordata. San Luca è stata respinta perché manca lo Statuto dell’Associazione Corrado Alvaro e, soprattutto mancano gli ultimi due bilanci… E come potevano esserci se è stata rimessa in piedi quest’anno? La mafia la combattiamo con la musica e con una rassegna di libri: “Musica contro le mafie” e “Trame” portano a casa un cospicuo finanziamento.
Cospicuo sì ma mai quanto quelli destinati ai fortunatissimi progetti del cosiddetto “Allegato due” e nel quale ritroviamo solo tre “progettisti”: l’Associazione culturale Officine Jonike delle arti; il Teatro della ginestra e l’Associazione culturale posacenere. Per loro 220mila euro a testa. Cosa faranno? Nel bando non c’è scritto, attendiamo anche noi di saperlo.

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