Premesso che il gruppo consiliare “Uniti per Carlopoli e Castagna” non ha mai diffuso, a mezzo stampa, nessun articolo e/o comunicato con l’intento di denigrare «quanto di buono è stato fatto sul territorio dal Gal del Reventino», alla sottoscritta preme fortemente chiarire aspetti e situazioni che cercano di travisare la realtà dei fatti.
I componenti del gruppo consiliare “Uniti per Carlopoli e Castagna” hanno esclusivamente posto un problema di opportunità politica in merito a una situazione di contrasto, inoltrando all’ente di appartenenza (Comune di Carlopoli) nota a firma congiunta, acquisita al protocollo con numero 2478 del 18 agosto 2016, nella quale si poneva l’attenzione su un possibile conflitto d’interesse che, palesemente, era emerso a seguito della lettura di un articolo, comparso sul sito internet del Corriere della Calabria, in data 15 agosto 2016, dal titolo: “La filiera familiare del Gal Reventino”.
Nessun “accanimento” è mai stato perpetrato nei confronti della società di fiducia della giunta comunale di Carlopoli che, come da loro stessi dichiarato, con grande “professionalità” e alta “competenza” ha dimostrato il proprio valore, né tantomeno risultano agli atti interrogazioni in merito.
Il gruppo consiliare “Ucc” ha solo chiesto spiegazioni su fatti e circostanze che hanno suscitato alcune curiosità. È nella normale funzione dei compiti assegnati alle opposizioni verificare e chiedere, tanto più quando si è amministratori in un piccolo paese, arroccato sui monti della presila catanzarese, laddove vie e numeri civici sono di facile consultazione.
Di certo non è nostro compito conoscere quali siano i motivi per cui una spettabile e onesta società di consulenza scelga di istituire la propria sede legale nel Comune di Carlopoli, tali scelte competono esclusivamente all’amministratore unico della società e al suo cda. È nostro compito, invece, verificare, controllare e comunicare alle autorità competenti eventuali ambiguità nella gestione amministrativa dell’Ente per cui svolgiamo, con passione e dedizione, il ruolo di opposizione previsto dalla Costituzione; e non spetta né all’assessore Sacco e né al sindaco dettarne metodi e modi.
In questa prima esperienza da consiglieri comunali abbiamo imparato ad “apprezzare” il modus operandi della giunta comunale targata Mario Talarico – Maria Antonietta Sacco. Tutto lasciato al caso: un cartellone degli eventi estivi 2015 e 2016 inesistente; mezzi comunali privi di revisione fin quando il gruppo consiliare “Ucc” non ha posto il problema; tasse di proprietà dei veicoli non pagate da anni con successivo aggravio di spese e, quindi, relativo danno erariale; il vano tentativo di far approvare in Consiglio numerose sdemanializzazioni senza presentare alcuna perizia di stima; cessione di bene demaniale privo di qualsiasi atto a corredo; fondi regionali dilapidati per mancanza di una vera e propria programmazione; nomine di consulenti esterni per chiudere rendicontazioni su progetti finanziati dalla Regione Calabria, nonostante le posizioni organizzative D6 presenti nell’Ente e, per ultimo, non volendo allungare più di tanto la lista, un consiglio comunale privo di una sua maggioranza che ha dovuto far ricorso alla presenza del Gruppo Consiliare “Uniti per Carlopoli e Castagna” per approvare provvedimenti urgenti, come l’assestamento generale di bilancio e la salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2016 (ultima delibera di consiglio comunale numero 29 del 27/07/2016). Il risultato di tutto ciò è un Paese che, giorno dopo giorno, perde la propria identità.
Proseguendo sulle continue cadute di stile e sull’assoluta mancanza di correttezza istituzionale dell’assessore Maria Antonietta Sacco e del sindaco, a seguito di quanto da loro dichiarato, la sottoscritta, capogruppo, può serenamente asserire di non aver mai ottenuto vantaggi economici e/o materiali assieme a soci affini dell’ex direttore/responsabile amministrativo (e/o altro di ciò che è allo stato attuale) dell’ex Gal del Reventino. Il tutto si è limitato ad una semplice cessione, volontaria, di quote riducendo, di fatto, qualsiasi potere decisionale della sottoscritta. Nessuna attività è mai stata svolta con lorsignori e, quindi, nessun tipo di rapporto professionale e/o umano si sarebbe potuto deteriorare. In data 3 febbraio 2012 è stato emesso decreto di cancellazione della società, per la quale la sottoscritta ricopriva la carica di socio accomodante, da parte del Tribunale ai sensi dell’articolo 3 DPR 247/2004.
Certa, comunque, di non aver mai avuto nessun tipo di conflitto di interesse, la sottoscritta non esiterà a chiedere la convocazione del consiglio comunale, allo scopo di portare all’attenzione della cittadinanza di Carlopoli le reali e attuali cause ostative che, purtroppo, incidono sul buon funzionamento dell’agire amministrativo.
Per concludere, in merito al “gossip” tirato fuori ad arte, vorrei pregare il sindaco e l’assessore Dott.ssa Maria Antonietta Sacco di voler evitare tali bassezze perché non provocano nessuna reazione di disappunto e né espongono me e mio padre alla gogna mediatica. Consiglierei loro di amministrare con molta più delicatezza ed accuratezza, evitando di ricorrere sempre meno ai vari affidamenti diretti, in quanto il gruppo consiliare “Uniti per Carlopoli e Castagna” continuerà a verificare ed inoltrare alle autorità competenti tutte le delibere, tutte le determine e tutti gli atti che, a nostro avviso, possano apparire “strani” e/o “ambigui”; perché come qualcuno cita «è nei piccoli comuni che si cela maggiormente il malaffare» e per chi frequenta, girando l’Italia in lungo ed in largo, i vari salotti buoni dell’Antimafia sa bene cosa intendiamo dire.
* capogruppo consiliare “Uniti per Carlopoli e Castagna”
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