Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 19:37
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Palazzetto di Lamezia, un altro punto per la ditta

LAMEZIA TERME La Cofer segna un altro punto nella disputa amministrativa contro il Comune di Lamezia Terme per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport. Il Tar, con la sentenza pubblicata il 2…

Pubblicato il: 31/08/2016 – 17:58
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Palazzetto di Lamezia, un altro punto per la ditta

LAMEZIA TERME La Cofer segna un altro punto nella disputa amministrativa contro il Comune di Lamezia Terme per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport. Il Tar, con la sentenza pubblicata il 29 agosto scorso, è entrato nel merito del ricorso avanzato contro la decisione dell’amministrazione di trattenere una quota (517mila euro) della seconda anticipazione chiesta dalla ditta. E ha dato ragione alla società lametina, difesa dagli avvocati Demetrio Verbaro e Alfredo Gualtieri. In sostanza, il provvedimento degli uffici del Comune – che chiedevano la restituzione di oltre mezzo milione, circostanza che avrebbe rischiato di compromettere la realizzazione dell’opera – è stato considerato illegittimo dai giudici amministrativi.

L’OSTACOLO BUROCRATICO L’ostacolo burocratico per il futuro palazzetto si è materializzato nel dicembre 2015, quando il Comune di Lamezia, a seguito della richiesta di una seconda anticipazione, non solo la nega ma pretende la restituzione della precedente quota, concessa circa un anno prima. Il 31 ottobre 2014, infatti, il dirigente del settore Programmazione e realizzazione opere strategiche aveva accolto la richiesta della Cofer (legata alla «contingente situazione di crisi economica, all’irrigidimento del sistema bancario e ai vantaggi pubblici connessi alla concessione del beneficio») e fatto pervenire alla società il 5% della quota complessiva dell’appalto per accelerare i lavori. La seconda ordinanza del dirigente (quella dello scorso dicembre) è una mazzata per la ditta: le impone di restituire circa 517mila euro all’amministrazione comunale sul nuovo stato di avanzamento dei lavori, questo perché «la gara è stata bandita prima dell’entrata in vigore della legge numero 98 del 2013», il cosiddetto decreto del fare, che ha reso più snelle le concessione delle anticipazioni. È il secondo colpo che arriva in tre mesi dalla burocrazia lametina. Il primo è del settembre 2015: un “no” a una nuova richiesta di anticipazione. Sono due segnali negativi: la Cofer continua a lavorare, ma decide di impugnare l’ordinanza del dirigente, arriva davanti al Tar e vince. Il Comune non potrà trattenere i 517mila euro dal prossimo stato di avanzamento dei lavori. Questo perché, spiegano i giudici, «il provvedimento impugnato (dalla ditta, ndr) non risponde ai presupposti di legge e non presenta gli elementi in relazione ai quali è consentito l’esercizio del potere di autotutela». Resta da capire, adesso, se il Comune, anche dopo questo netto giudizio, vorrà ricorrere al Consiglio di Stato.

Argomenti
Categorie collegate

x

x