Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 1:11
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Reggio, altri 417 migranti. Morta una donna incinta

REGGIO CALABRIA Voleva una vita lontana da guerra, fame e privazioni, ma sulle coste italiane è arrivato solo il suo cadavere. La sua salma è la prima a scendere dalla nave “Dignity” di Medici s…

Pubblicato il: 05/10/2016 – 14:49
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Reggio, altri 417 migranti. Morta una donna incinta

REGGIO CALABRIA Voleva una vita lontana da guerra, fame e privazioni, ma sulle coste italiane è arrivato solo il suo cadavere. La sua salma è la prima a scendere dalla nave “Dignity” di Medici senza frontiere, giunta nel porto di Reggio Calabria con 417 migranti a bordo. Per lei, il sogno si è spento a pochi passi dall’arrivo, insieme al suo cuore che improvvisamente ha smesso di battere. Ce l’aveva fatta, era riuscita a resistere fino all’arrivo della nave militare e dei soccorsi, aggrappandosi forse alla voglia di dare al bimbo che portava in grembo un futuro migliore. Vincendo la paura, era anche riuscita a trasbordare sulla Dignity che insieme ad altri 267 uomini, 58 donne e 92 minori avrebbe dovuto accompagnarla al porto di Reggio Calabria. Ma il suo cuore è impazzito, ha iniziato a picchiare contro la cassa toracica e nessuno dei tentativi di soccorso è riuscita a salvarla. È morta sulla nave che doveva portarla in salvo insieme a quel bambino che non vedrà mai la luce. Cerca ancora i suoi i figli, forse imbarcati per errore su un’altra nave-appoggio, un’altra donna approdata oggi a Reggio. Sopravvissuta al mare, che in ottobre mostra il suo volto più arrabbiato, è salita sulla Dignity certa che i suoi bambini fossero già stati imbarcati. Ma arrivata a Reggio non li ha trovati, nonostante disperata li abbia cercati fra i minori già sbarcati. A lanciare l’allarme è stato uno dei mediatori culturali che ha parlato con la donna e subito sono scattate le verifiche.
Migranti Rc2Migranti Rc(Credits: Marco Costantino)

Nel frattempo, sul molo è andata in scena l’ormai consueta routine dell’emergenza, che tale non è da tempo. I migranti, visibilmente provati da una traversata difficile e complicata, sono stati soccorsi dai medici e infermieri del 118 e dai volontari. I primi a ricevere cure mediche sono stati i trenta feriti, con contusioni e traumi di vario tipo, e gli oltre venti ustionati da contatto con idrocarburi. Molte le donne in gravidanza, come i minori in larga parte non accompagnati. Tutti quanti, dopo visite mediche e prima assistenza, si sono messi in fila pazientemente in attesa di identificazione. Ma per tutti il viaggio non è finito. Secondo il piano di riparto del Viminale, tutti quanti saranno trasferiti in centri fuori regione.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

x

x