CROTONE Può la Regione Calabria sfidare la Regione Calabria? Sì, se in gioco c’è la gestione degli aeroporti calabresi. Piccolo riassunto: nelle prossime settimane Enac affiderà a una società il controllo degli scali di Crotone e Reggio Calabria. La Regione attraverso Sacal, società che governa l’aeroporto di Lamezia Terme, ha presentato un’offerta per estendere la sua sfera di influenza anche in terra pitagorica e in riva allo Stretto. Tutto normale fin qui, se non fosse che proprio oggi la stessa Regione ha presentato attraverso la Sagas (società di cui detiene il 34% del capitale sociale) un’offerta per continuare a gestire quello di Crotone.
Le illusioni, però, si fermano qui. I fautori di una gestione autonoma del Sant’Anna non mancano di far notare che le possibilità di riuscire a prevalere sull’offerta della Sacal sono minime. Nel bando predisposto dall’Enac (oggi, alla scadenza dei termini, sono pervenute quattro offerte: oltre a Sacal e Sagas si è potuto apprendere che anche il gruppo iGreco si candida a gestire il solo scalo crotonese) c’è una clausola che sembra tagliare fuori Sagas. È previsto, infatti, che «sarà data preferenza al concorrente che abbia presentato offerta per entrambi i lotti (in questo caso Crotone e Reggio Calabria, ndr), anche se l’offerta per ciascun lotto ha ottenuto un punteggio inferiore a quello attribuito ad altri concorrenti, purché entrambe le offerte risultino idonee e convenienti in relazione all’oggetto della concessione».
Insomma, messa così la strada sembra spianata per Sacal, società che non gode proprio di grossa salute dal punto di vista finanziario tanto che Aeroporti di Roma si è astenuta, nel corso dell’assemblea dei soci, sull’ipotesi della scalata al Sant’Anna e Tito Minniti. Tuttavia è possibile che, prima dell’assegnazione definitiva, arrivi qualche sorpresa perché i rappresentanti di Sagas hanno presentato ricorso al Tar proprio contro questa previsione del bando.
Flora Sculco, consigliera regionale del centrosinistra, intanto, brinda al successo dopo la presentazione dell’offerta di Sagas: «Il dado è tratto ed ora non c’è che da attendere la decisione, auspicando che tutto si svolga non solo nella massima trasparenza, ma soprattutto attraverso una valutazione che tenga conto delle potenzialità di uno scalo aeroportuale che, in un contesto contrassegnato da croniche debolezze e fragilità infrastrutturali, rappresenta un punto di forza in Calabria». La soddisfazione fa il paio con gli aut aut lanciati nei confronti del governatore Mario Oliverio: «Abbiamo resistito, per ora, dall’intervenire polemicamente, laddove sono affiorate contraddizioni della Regione nel percorso originariamente individuato con la legge che ha istituito la Sagas e che vistosamente collide con la sopraggiunta, e per più versi singolare, scelta di pervenire ad un gestore unico degli scali aeroportuali calabresi. In quest’ultima scelta, da noi non bocciata pregiudizialmente, continuiamo, anche in ragione di quanto emerge dal dibattito pubblico, a intravvedere ombre, ma soprattutto non ci convince il metodo adoperato».
C’è (anche) una guerra di posizionamento all’interno della maggioranza in questa inedita sfida tra la Regione Calabria e la Regione Calabria.
an. ri.
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