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Scura e Urbani trascinano la Regione davanti alla Corte dei Conti

CATANZARO «Dalla Regione troppe omissioni». Il commissario per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario Massimo Scura e il sub commissario Andrea Urbani hanno presentato un esposto a…

Pubblicato il: 30/10/2016 – 8:36
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Scura e Urbani trascinano la Regione davanti alla Corte dei Conti

CATANZARO «Dalla Regione troppe omissioni». Il commissario per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario Massimo Scura e il sub commissario Andrea Urbani hanno presentato un esposto alla Procura regionale della Corte dei conti contro il dipartimento Tutela della Salute della Regione. I due commissari accusano il Dipartimento perché – a loro dire – non fornisce il necessario sostegno davanti al Tar.  
Secondo Scura e Urbani accade che arrivano ricorsi «avverso il silenzio serbato dall’amministrazione regionale per lo più sulle istanze di autorizzazio- ne/accreditamento presentate da diverse società», e che la Struttura – poiché la documentazione presentata dai singoli ricorrenti (domande, certificazioni, precedenti decreti dirigenziali, autorizzazioni comunali, ecc.) è conservata dal competente Settore regionale – chieda al Dipartimento di voler controdedurre su ciascuno dei motivi di gravame proposti e di fornire ogni altra indica- zione utile ai fini della costituzione in giudizio da parte della struttura commissariale»; ma «ormai da tempo – è l’accusa – non arriva nessuna risposta da parte del Dipartimento», e ciò impedisce alla struttura commissariale «come più volte segnalato alla struttura dipartimentale, di potersi difendere nei giudizi, in quanto priva di atti e documenti», e di doversi limitare solo a «memorie di rito». Men- tre, di contro, «la Regione Calabria, si costituisce in giudizio, per il tramite dell’Avvocatura regionale, chiedendo di dichiarare il proprio difetto di legittimazione passiva».
«La cosa ancor più grave – mettono nero su bianco Scura e Urbani – è che il comportamento omissivo del Dipartimento ha implicato la nomina di un commissario ad acta da parte del Tar che avrà l’obbligo di pronunciarsi sull’istanza degli interessati adottando il provvedi- mento espresso “in senso negativo o positivo”, con ulteriore aggravio di spese da parte dell’amministrazione regionale». «Recentemente il dirigente generale del Dipartimento – è scritto nell’esposto – ha anche adottato un decreto dirigenziale (Ddg n. 11426 del 29 settembre 2016) in cui impegna una somma per il pagamento delle spese legali in esecuzione della sentenza n. 1034/2016 emessa a favore del centro di Medicina dello Sport, demandando al dipartimento Organizzazione Risorse Umane di provvedere alla ripetizione del 50% delle suddette spese nei confronti del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro, che si ricorda non è stato mes- so in grado di difendersi per mancanza di relazione da parte del Dipartimento». 

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