Ultimo aggiornamento alle 14:03
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

STRAGE A SAN LORENZO | Ammazzate madre e figlia

SAN LORENZO DEL VALLO Due donne, madre e figlia, sono state uccise stamani a colpi d’arma da fuoco vicino al cimitero di San Lorenzo del Vallo, nel Cosentino. Edda Costabile, di 77 anni, e Ida Atta…

Pubblicato il: 30/10/2016 – 11:00
STRAGE A SAN LORENZO | Ammazzate madre e figlia

SAN LORENZO DEL VALLO Due donne, madre e figlia, sono state uccise stamani a colpi d’arma da fuoco vicino al cimitero di San Lorenzo del Vallo, nel Cosentino. Edda Costabile, di 77 anni, e Ida Attanasio (52), sono, rispettivamente, la mamma e la sorella di Francesco Attanasio, arrestato nel maggio scorso per l’omicidio di Damiano Galizia, il cui cadavere era stato trovato in un appartamento a Rende. Le due donne, secondo le prime indicazioni, sarebbero state raggiunte alle spalle da almeno otto colpi di arma da fuoco alle spalle ma non si sa se esplosi da una o più persone attorno alle 10. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano e da quelli del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza, agli ordini del comandante Milko Verticchio. Sul posto il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla e anche personale della squadra mobile cosentina. L’omicidio è avvenuto nei nel cimitero domenica mattina, luogo frequentato in occasione della ricorrenza dei defunti. Dopo le undici di domenica, i carabinieri hanno eseguito alcune perquisizioni. Per Facciolla si tratta di una «vera e propria esecuzione». 

IL PROCURATORE FACCIOLLA: CHI HA VISTO PARLI «Nel cimitero c’era tante gente stamani. Chi ha visto collabori, anche in forma anonima chiamando le forze dell’ordine». È l’appello lanciato, tramite l’Ansa, dal procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla che coordina le indagini sul duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio. Un appello che giunge dopo che tutti coloro che erano al cimitero sono scappati al momento della sparatoria senza farsi vivi con gli investigatori. «Non solo – ha aggiunto Facciolla – c’era tante gente, ma addirittura la donna più giovane è stata inseguita e finita. Quello che è accaduto potrebbe succedere anche a chi era presente, perché ha visto gli assassini. Quindi potrebbe accadere anche a loro e nessuno li può proteggere».

PROCURA DI CASTROVILLARI IN CONTATTTO LA DDA Un contatto operativo con la Dda di Catanzaro e la Procura di Cosenza è stato avviato dalla Procura della Repubblica di Castrovillari che coordina le indagini dei carabinieri sul duplice omicidio di madre e figlia avvenuto domenica mattina a San Lorenzo del Vallo. L’intento è quello di chiarire se all’origine dell’omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio vi possa essere una vendetta trasversale nei confronti di Francesco Attanasio, figlio e fratello delle vittime, in carcere per l’omicidio di Damiano Galizia, avvenuto nel maggio scorso a Rende (da qui il coinvolgimento della Procura di Cosenza). Galizia, secondo gli investigatori, sarebbe stato vicino a persone gravitanti nell’ambito della criminalità organizzata di San Lorenzo del Vallo, suo paese natale, e in particolare alla cosca Presta. Tra l’altro, Attanasio, nello stesso periodo dell’omicidio, aveva indirizzato la polizia verso un box in uso a Galizia, a Rende, sostenendo che poteva contenere qualcosa di sospetto. E in effetti, nel box, gli agenti della squadra mobile avevano trovato un vero e proprio arsenale composto da sei mitragliatrici, due pistole mitragliatrici, un fucile mitragliatore, un fucile a pompa, due moschetti, due fucili, due pistole e migliaia di proiettili. Tra le armi c’erano anche due Ak 47 Kalashnikov e due Thompson, un mitra Sten e uno Tommy Gun.

LA FIGLIA HA CERCATO DI SCAPPARE La figlia, Ida Attanasio, avrebbe cercato di scappare. È quanto emerge dal primo sopralluogo compiuto dai carabinieri sul luogo del duplice omicidio dopo che i cadaveri sono stati trovati a una certa distanza l’uno dall’altro. Il duplice delitto è stato compiuto verso le 10 nel cimitero all’interno del quale c’erano altre persone che sono fuggite quando sono stati uditi gli spari. A dare l’allarme è stato il custode della struttura. 

NEI GIORNI SCORSI BLITZ DELLA POLIZIA IN CASA VITTIMA Nei giorni scorsi blitz della polizia in casa dei genitori di Francesco Attanasio, il giovane reo confesso dell’omicidio di Damiano Galizia, il 31enne di San Lorenzo Del Vallo, trovato morto lo scorso 2 maggio (ma deceduto giorni prima) in un appartamento in contrada Dattoli, nella zona universitaria di Rende. Il giovane, difeso dagli avvocati Gianluca Bilotta e Maria Gagliardi, ha fatto ritrovare il cadavere del compaesano e subito dopo ha ammesso di averlo ucciso in un momento in cui ha perso lucidità, perché si è sentito aggredito dalla vittima che lo pressava per ottenere la restituzione di un prestito di 17mila euro. Martedì mattina il blitz della polizia nella casa dei genitori di Attanasio a San Lorenzo del Vallo. Gli agenti hanno portato via anche alcuni documenti.
Gli inquirenti (le indagini furono coordinate dal procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini, e dal sostituto Giuseppe Visconti) avviarono una serie di accertamenti sul patrimonio economico di Attanasio e anche della vittima. Attanasio ha sempre confermato modalità e circostanze della lite degenerata, e ha ribadito più volte di essere affranto per quanto accaduto. Non ha omesso alcun particolare nella ricostruzione della vicenda. Una ricostruzione che coincide anche con quanto emerso dall’autopsia sulla vittima. Attanasio avrebbe esploso alcuni colpi di pistola, una Beretta calibro 9 che deteneva legalmente dopo che Galizia lo avrebbe preso a schiaffi mentre gli chiedeva indietro i soldi prestati. Era stato Attanasio a far ritrovare ai poliziotti la “santabarbara”, rinvenuta in un box di Quattromiglia, in uso a Damiano Galizia. Ma, a suo dire, non era a conoscenza di che tipo di materiale la vittima avesse conservato in quel luogo: aveva però dei sospetti che lo hanno portato a segnalare quel box alla polizia. Tutto ciò qualche ora prima della lite finita in tragedia lo scorso 26 aprile. Cinque giorni dopo la confessione shock di Attanasio e il ritrovamento del cadavere di Galizia, che proprio lunedì 2 maggio è diventato papà.

Al momento, gli investigatori che indagano sul duplice omicidio di domenica mattina non escludono alcuna ipotesi, anche se accertamenti sono in corso per verificare se vi sia un collegamento con quanto avvenuto sei mesi fa.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x