Reggio nord, confermato in appello l'impianto accusatorio
REGGIO CALABRIA Passa lo scoglio dell’appello il processo Reggio Nord- Lancio, che ha permesso di ricostruire sia gli interessi economici del clan Condello, come la rete di protezione che ha permesso…

REGGIO CALABRIA Passa lo scoglio dell’appello il processo Reggio Nord- Lancio, che ha permesso di ricostruire sia gli interessi economici del clan Condello, come la rete di protezione che ha permesso a “Micu u Pacciu”, cugino del superboss Pasquale, di sfuggire per decenni all’arresto. Nonostante tre assoluzioni e alcune lievi riduzioni di pena, tiene l’impianto accusatorio dell’inchiesta che ha fotografato gli assetti operativi ed economici del clan di Archi, fotografato negli anni in cui si riorganizzava all’indomani della cattura del superboss Pasquale e proteggeva il cugino e capoclan, Mico Condello.
LE ASSOLUZIONI All’esito del processo di secondo grado, accogliendo le tesi dei legali, la Corte ha assolto Roberto Morgante (in primo grado condannato a 4 anni), Fabio Pasquale Scopelliti (in passato condannato a 4 anni e 6 mesi), e l’imprenditore Pasquale Rappoccio, (in passato condannato a 5 anni) ex patron della Medinex da anni al centro di diverse inchieste della Dda sui canali di reinvestimento del direttorio di clan che governa Reggio Calabria .
RIDUZIONI DI PENA Per decisione dei giudici, incassa una riduzione di pena anche il boss Domenico Condello, condannato a 19 anni e 6 mesi in luogo dei 26 rimediati in primo grado, mentre è di 10 anni in luogo dei 15 anni e 8 mesi incassati in primo grado i la condanna inflitta al boss di Villa San Giovanni Pasquale Bertuca, nei giorni scorsi finito al centro dell’inchiesta Sansone. Per Bruno Tegano, cognato e braccio destro del boss Mico Condello, la condanna passa da 16 anni a 14 anni e 9 mesi, mentre è di 10 anni la pena decisa per Giuseppe Caronfolo in passato condannato a 16 anni. Dieci anni vanno anche a Renato Marra, punito in primo grado con una condanna a 12 anni, mentre passano da 10 a 8 anni di carcere Gaetano Francesco Belfiore e Francesco Genoese. Sette anni sono andati invece a Gianluca Favara, in precedenza punito con 10 anni di carcere.
CONFERME Sono state invece integralmente confermate le condanne inflitte a Giovanni Barillà ( 8 anni), , e Giuseppa Santa Cotroneo punita con 6 anni di detenzione.
a.c.