CATANZARO Fughe in avanti, rincorse e corse solitarie. La marcia di avvicinamento alle elezioni amministrative con cui Catanzaro conoscerà il nome del suo nuovo sindaco ancora non ha ancora definito tutti i partecipanti. Così mentre una parte del Pd, soprattutto l’area che fa riferimento al consigliere regionale Enzo Ciconte, si interroga sull’opportunità di sostenere Maurizio Mottola d’Amato, l’ex governatore Agazio Loiero accelera sulla proposta di una candidatura femminile allo scranno più alto di Palazzo de Nobili. Il nome sul quale l’ex governatore potrebbe convergere è quello di Saveria Cristiano, dirigente regionale e nuora di Pino Celi, già candidato a sindaco nel 2012 e oggi consigliere comunale in quota Udc. Un dettaglio non di poco conto quest’ultimo perché consentirebbe a Loiero di promuovere una candidatura in autonomia, cercando l’appoggio proprio dell’Udc e togliendo così i centristi dall’imbarazzo di appoggiare Ncd al terzo polo in una posizione di inferiorità nella coalizione a sostegno di Marco Polimeni.
Tra i movimenti di centro, però, l’unità di intenti non è di casa. Il nuovo Cdu, retto da Mario Tassone, sarà al fianco di Forza Italia e quindi di Sergio Abramo. La conferma arriva da Vito Bordino, coordinatore provinciale di Catanzaro: «A pochi mesi dalla tornata elettorale per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale di Catanzaro si pone la necessità di una comune riflessione del centrodestra. Il nostro partito infatti, nel l’intenzione, già da tempo espressa, di contribuire alla crescita della città ritiene essenziale e urgente andare nella direzione del rafforzamento del centro destra e anche di un ulteriore coinvolgimento di forze omogenee al progetto politico ed espressione della società. Tanto al fine di mirare decisamente all’affermazione elettorale e, quindi, partendo dall’accordo politico di alcuni mesi or sono, diventa improcrastinabile un incontro della coalizione per individuare assieme modalità e strategie oltre che operare un sereno confronto sui temi politici, progettuali e programmatici. Pertanto ci faremo promotori a giorni di un incontro tra le forze politiche e i movimenti di tutto il centro destra per tutte le valutazioni necessarie e per l’individuazione del percorso che ci porterà alla scadenza elettorale di primavera e quindi ritrovarci su una linea comune oltre che per Catanzaro per tutti i Comuni interessati al rinnovo».
Le carte in tavola però sono tante, soprattutto in casa dem. E in altrettanti reclamano la possibilità di giocarsi le proprie. Si registra infatti un fermento, senza alcuna legittimazione ufficiale del partito, di alcuni iscritti del Pd. Come ad esempio Giuseppe Franzè, il quale avrebbe avviato delle “consultazioni” incontrando alcuni movimenti e associazioni.
La sensazione è quindi che tra le fila dei democratici ci sia più confusione di quanta non appaia, dopo che l’annunciata candidatura del professore Unical Nicola Fiorita ha dato un’alternativa al sostegno a Mottola d’Amato.
Proprio quest’ultimo intanto prosegue la sua corsa ufficialmente solitaria. L’appoggio ancora non certificato da parte del già citato Ciconte, della sua collega crotonese Flora Sculco e del consigliere comunale Sergio Costanzo e di Fabio e Roberto Guerriero, non preoccupa l’imprenditore, determinato ad andare avanti in ogni caso.
In campo ci sarà anche una lista del Psi di Piero Amato, ma i socialisti non hanno ancora sciolto il nodo: appoggiare un candidato già in corsa o promuovere una scelta autonoma?
Quanto al Movimento 5 Stelle, il coordinamento catanzarese continua a lavorare ai tavoli tematici dai quali dovrà scaturire il nome del candidato. Non c’è dubbio alcuno, infatti, che i pentastellati non cercheranno alcun apparentamento né al primo turno né al ballottaggio. L’obiettivo è, chiaramente, quello di contarsi e magari portare in consiglio comunale almeno un rappresentante.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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