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Il processo che potrebbe azzoppare Abramo

CATANZARO Mimmo Tallini e Sergio Abramo. I loro nomi sono i più noti e altisonanti tra quelli fatti dal pm Giovanna Viscomi all’interno delle richieste di rinvio a giudizio per la vicenda “Multopoli”…

Pubblicato il: 13/01/2017 – 17:48
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Il processo che potrebbe azzoppare Abramo

CATANZARO Mimmo Tallini e Sergio Abramo. I loro nomi sono i più noti e altisonanti tra quelli fatti dal pm Giovanna Viscomi all’interno delle richieste di rinvio a giudizio per la vicenda “Multopoli”, il filone di indagine in cui si ipotizzano i reati di abuso d’ufficio e associazione a delinquere per 35 persone. Tra loro, oltre al consigliere regionale di Forza Italia e al sindaco di Catanzaro, ci sono ex amministratori (Massimo Lomonaco e Stefania Lo Giudice), consiglieri comunali in carica e i vertici della polizia municipale del capoluogo di regione.
La calendarizzazione delle udienze presso il gup, al termine delle quali si capirà se e chi tra gli indagati sarà rinviato a giudizio, porta con sé un dato politico non di poco conto: con ogni probabilità, Catanzaro sarà chiamata al voto mentre sulla testa di due protagonisti dell’agone politico penderà la spada di Damocle di un eventuale rinvio a giudizio.
Per Abramo sarebbe il secondo rinvio in pochi mesi, dopo la vicenda dell’Alaco. Per Tallini, dopo una serie di archiviazioni e assoluzioni (il caso Sarlo è l’ultimo in ordine di tempo), si tratterebbe di un’altra vicenda giudiziaria da cui difendersi.
Tra i due, però, è Abramo a rischiare di più dal punto di vista politico: è evidente che la vicenda “Multopoli” ha suscitato parecchio scalpore in città, tanto che lo stesso sindaco aveva ritenuto opportuno azzerare la giunta di allora per sottolineare la propria estraneità ai fatti. Ora il suo coinvolgimento paventato dalla procura, rischia di tramutarsi in pericoloso ostacolo politico alla sua ricandidatura.
Ricandidatura che, per la verità, non è mai stata sicura. O meglio: Abramo ha sempre annunciato di volersi ricandidare, anche senza il sostegno di Forza Italia, che a un certo punto aveva anche pensato di non sostenere il sindaco uscente. Poi, dopo l’ennesimo rimpasto di giunta avvenuto nell’estate scorsa, le cose sembravano essersi assestate e le fratture ricomposte.
La bufera giudiziaria però ora rischia di scompaginare nuovamente le carte. Presentarsi al giudizio delle urne con il candidato sindaco e il leader della forza politica principale al suo sostegno invischiati in un procedimento per abuso d’ufficio, offrirebbe sin troppi e troppo facili spunti di attacco e di critica da parte degli avversari.
Considerato poi che, almeno al momento, le prossime elezioni a Catanzaro si annunciano particolarmente complesse da decifrare, il rischio di non arrivare al ballottaggio è alto. Forza Italia vorrà correrlo e sostenere comunque Abramo?
Una domanda che apre parecchi scenari, molti dei quali influiranno sicuramente sulle manovre elettorali delle altre forze in campo. Un quadro già di per sé complicato, che ora è ancora più complesso: in pratica una partita a scacchi tridimensionali, roba per solutori particolarmente abili.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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