Ma il Registro tumori copre solo il 28% della popolazione
In riferimento alle dichiarazioni stampa di Michele Mirabello, secondo il quale, in Calabria, «il registro dei tumori funziona», osserviamo che tale dichiarazione viene espressa da Mirabello sulla sc…

In riferimento alle dichiarazioni stampa di Michele Mirabello, secondo il quale, in Calabria, «il registro dei tumori funziona», osserviamo che tale dichiarazione viene espressa da Mirabello sulla scorta del fatto che, sempre secondo lui, a meno di un anno di approvazione della legge istitutiva (?), è emerso un quadro positivo del registro tumori regionale, con una copertura delle registrazioni di quasi l’80% dei casi. Ma a cosa serve un registro tumori? E cosa si può dire circa la dichiarazione di Mirabello? Partiamo da questo secondo quesito.
In Calabria vi è una popolazione residente di circa 2 milioni di abitanti, suddivisi nelle 5 Asp provinciali e nelle 3 aree di Registri tumori Cz/Vv-Cs/Kr-Rc. Orbene, affinché un registro tumori “funzioni” (vedremo qui appresso cosa significa) è necessario che goda dell’accreditamento ufficiale in Airtum (Associazione italiana Registro tumori): visionando in data 25 gennaio 2017 il sito ufficiale di Airtum, risulterebbe che, alla data odierna, l’unico Rt accreditato sia quello di Cz/Vv, ove ricade una popolazione residente di 550mila abitanti circa (28%). I Registri di Cs/Kr e di Rc, in fase di allestimento e con una popolazione residente di circa 1.450.000 abitanti (72%), alla data odierna non risultano aver goduto dell’accreditamento. Pertanto, non si riesce a comprendere, francamente, in che termini “funzioni” il Rt regionale, vista la sopraindicata carenza.
Ma, in termini di normalità, come funziona e a cosa serve un Rt? Citando alcuni estratti dal sito Airtum, «i registri tumori sono strutture impegnate nella raccolta di informazioni sui malati di cancro residenti in un determinato territorio. Sono necessari perché… se si vuole sorvegliare l’andamento della patologia occorre quindi che qualcuno si assuma il compito di andare a ricercare attivamente le informazioni, le codifichi, le archivi e le renda disponibili per studi e ricerche. Questi dati sono essenziali per la ricerca sulle cause del concro, per la valutazione dei trattamenti più efficaci, per la progettazione di interventi di prevenzione e per la programmazione delle spese sanitarie». Bene, partendo da quest’ultima considerazione, ossia a cosa serva un Rt e pur volendo dare per buono (anche se abbiamo visto che così non è) quanto dichiarato da Mirabello, allora non possiamo esimerci dal puntualizzare allo stesso che, visto il successo ottenuto dalla raccolta dati del RT Regionale, si auspicherebbe quanto meno una immediata allocazione di efficaci servizi oncologici nonchè l’attivazione di campagne di prevenzione e di screening oncologi, ossia l’arma più efficace in questo momento per chi vuol battere questa odiosa malattia.
Riassumendo, presidente Mirabello, visto che il Rt regionale “funziona”, nel mese di febbraio potremo registrare l’avvio delle campagne di prevenzione e screening oncologici, nonché il potenziamento dei servizi oncologici regionali, utili anche alla fine della migrazione sanitaria per chi è ammalato di tumore?” Attendiamo la sua cortese risposta.
*Presidente di Articolo 32 Calabria