Presidente, basta col regionalismo fai da te
Mattarella ancora in Calabria. Questa volta per essere vicino all’Unical nel celebrare l’inaugurazione dell’anno accademico. Un importante obiettivo del Rettore Crisci e un atto di speranza per i cal…

Mattarella ancora in Calabria. Questa volta per essere vicino all’Unical nel celebrare l’inaugurazione dell’anno accademico. Un importante obiettivo del Rettore Crisci e un atto di speranza per i calabresi, per le famiglia piegate dai sacrifici anche per consentire ai loro figli gli studi. Giovani altamente meritevoli e motivati formati in Calabria per essere apprezzati e richiesti nel mondo, non per scelta ma per necessità. Lettera rivolta a Lei, Presidente, meridionale come noi, conoscitore del mondo universitario e dei problemi dei Mezzogiorni d’Europa, del sacrificio estremo in nome dell’impegno politico onesto.
Presidente, che da quest’anno accademico si dia più ascolto alle Università del Sud, ai giovani laureati e ai tanti precari perché realizzino qui i loro sogni e diano al mercato la possibilità di impiegare i loro saperi costruiti per generare sviluppo, crescita e occupazione. Perché assicurino un ceto imprenditoriale e dirigente, pubblico e privato, che si volano di crescita e di competenze per una classe politica capace di affrontare le impegnative sfide che attendono il nostro Paese. Ché il sistema autonomistico diventi concreto motore di espulsione della malavita e della corruttela troppo presenti ad ogni livello di governo nella res pubblica. Benvenuto Signor Presidente!
L’attesa è il Suo impegno – da consegnare alle autorità calabresi, al Magnifico Rettore dell’Unical, al sistema accademico calabrese, ai decisori pubblici, alle imprese e ai professionisti, ai giovani e alle loro famiglie – a riposizionare nel dibattito politico il tema del meridionalismo per molti lustri negletto. È un impegno culturale prima che politico che darà forza al Paese altrimenti destinato ad un ruolo diaconale in Europa. Un impegno improbo con riguardo a questa regione ma necessario solo che si voglia rendere la Calabria parte attiva della crescita del Paese e non già segmento geografico, sfasciume pendulo sul mare, voce passiva del bilancio sovrano.
Signor Presidente, non è più il tempo del regionalismo fai da te! La Calabria e il Mezzogiorno devono avere una voce istituzionalmente concertata che sappia includere politiche sistemiche di ricerca, di formazione, di turismo, di agricoltura, di beni culturali, di infrastrutture, di paesaggio, di industria. Che ne sarà dei fasti e delle vestigia della Magna Graecia senza una regia che abbia le risorse e le strategie per farle apprezzare al mondo intero.
Nondimeno, Presidente dovrà essere portavoce privilegiato di una nuova stagione dei diritti dei calabresi, finalmente effettivi destinatari dei diritti civili e sociali costantemente lesi. Tutti da conquistare dall’oppressione e dalle ingiustizie che ne escludono l’esigibilità. Una terra questa insicura per gli onesti e matrigna per i disagiati ma accogliente con i diseredati come solo i sofferenti e gli umili sanno essere.
Un popolo tenace che patisce ma non si rassegna neppure dinanzi a tanta insipienza cha la storia gli ha riservato. Ci dia una mano e prenda a cuore il destino dei nostri giovani ai quali indirizzi parole di speranza e gesti di concreta solidarietà sociale e morale.
Grazie Signor Presidente!
*docente Unical