Ricattava i propri dipendenti, ai domiciliari un imprenditore
REGGIO CALABRIA Sotto minaccia di licenziamento, costringeva tre dipendenti a firmare buste paga che indicavano somme di denaro superiori a quelle realmente pagate. Per questo motivo, il titolare di…

REGGIO CALABRIA Sotto minaccia di licenziamento, costringeva tre dipendenti a firmare buste paga che indicavano somme di denaro superiori a quelle realmente pagate. Per questo motivo, il titolare di un supermercato di Melito Porto Salvo è finito ai domiciliari, con divieto di comunicare in qualsiasi modo con persone diverse da quelle che con lui coabitano o l’assistono, con l’accusa di estorsione continuata.
Un provvedimento disposto dal gip Antonio Laganà su richiesta del pubblico ministero Roberto Di Palma, che ha coordinato l’ampia indagine della Guardia di Finanza mirata a verificare l’effettivo impiego degli incentivi concessi alle imprese per l’avviamento al lavoro di soggetti svantaggiati, previsto dal piano Por calabria 2000/2006. Un’inchiesta conclusasi con la denuncia di diversi imprenditori, che nel caso del titolare del supermercato di Melito oggi si aggrava. In qualità di amministratore unico di una società di capitali, approfittando dello stato di bisogno di tre dipendenti, per lungo tempo li ha costretti a sottoscrivere buste paga indicanti somme di denaro superiori a quelle realmente pagate, pena l’immediato licenziamento. Un ricatto che per il pm Roberto Di Palma equivale ad un’estorsione, di cui l’imprenditore è oggi chiamato a rispondere.
a.c.