«I 13 mila posti di lavoro annunciati da Oliverio? Sono solo tirocini»
CATANZARO La campagna per i referendum sul lavoro approda anche in Calabria. A guidarla c’è a Cgil che nel pomeriggio di mercoledì ha tenuto presso la Casa della Culture di Catanzaro un incontro per…

CATANZARO La campagna per i referendum sul lavoro approda anche in Calabria. A guidarla c’è a Cgil che nel pomeriggio di mercoledì ha tenuto presso la Casa della Culture di Catanzaro un incontro per promuovere i due “Sì” ai quesiti referendari su appalti e voucher, alla presenza di Vincenzo Colla, componente della segreteria nazionale della Cgil, di Angelo Sposato, segretario regionale, e di Raffaele Mammoliti, segretario generale della provincia di Catanzaro.
«Speriamo che il governo fissi la data, abbiamo bisogno di discutere di lavoro in questo Paese – ha detto Colla -. Siamo oggi in una città in cui c’è un grosso problema di disoccupazione che non può essere risolto con i voucher. Abbiamo bisogno i una politica industriale che crei lavoro e non di un sistema che crei precari. Se il governo farà una legge coerente con quanto disposto dalla Corte costituzionale, ben venga, non dobbiamo fare per forza il referendum. Ma ad oggi non mi sembra che ci sia questa intenzione da parte del governo, quindi noi continuiamo nella nostra campagna».
Davanti a circa 300 iscritti al sindacato provenienti da tutta la regione, poi, Raffaele Mammoliti ha incalzato: «Questo è l’avvio della nostra campagna, non ci fermeremo finché non avremo una data per il referendum e finché non si discuterà la legge di iniziativa popolare sulla carta dei diritti universali, su cui chiediamo alle forze parlamentare di pronunciarsi. Nel corso degli ultimi 20 anni li diritto del lavoro è stato destrutturato, chiediamo invece che l’impianto delle tutele e dei diritti possa essere garantito».
Dal tema del referendum all’esigenza di una politica per il lavoro nel Mezzogiorno il passo è breve, tanto come una valutazione sull’attività di governo svolta da Mario Oliverio nei suoi primi 2 anni alla guida della Regione Calabria. A farla è stato Angelo Sposato: «In una regione come la Calabria che è già in sofferenza sul tema del lavoro, è necessario lavorare affinché la battaglia referendaria sia vinta. I 13mila posti di lavoro annunciati dalla Regione nella conferenza stampa di qualche settimana fa, non sono posti di lavoro ma sono tirocini formativi. Stiamo sicuramente apprezzando del governatore su alcuni temi, ma questo impegno ad oggi non basta. C’è bisogno di una politica per il lavoro che sia più concreta: negli incontri con il ministro De Vincenti abbiamo proposto, ad esempio, che il Ministero dialoghi con Eni, Trenitalia, Telecom, Finmeccanica affinché si possa pensare ad una serie di misure condivise che servano a mettere in campo possibilità di lavoro concrete per i tanti che nel Mezzogiorno un lavoro non ce l’hanno».
ale. tar.