COSENZA Il Tribunale di Cosenza ha condannato una struttura sanitaria pubblica al risarcimento dei danni a un caposala che nel 2001 aveva avuto un infarto. L’uomo è stato soccorso in tempo dai medici della struttura in cui lavorava. Una volta ripresosi, ha deciso di fare causa alla struttura.
I suoi legali, gli avvocati Giovanni Carlo Tenuta e Maria Settino, sono riusciti a dimostrare un nesso tra il lavoro svolto e l’infarto. Infatti, hanno evidenziato come il lavoratore doveva quotidianamente operare in «situazioni di emergenza, di disorganizzazione aziendale» in un contesto a volte conflittuale e in un clima poco sereno. Il consulente, nominato dalla Procura, tenendo conto del fatto che il caposala è stato costretto a lavorare «con organico ridotto e in situazione di stress psico-fisico, ha accertato la causa lavorativa dell’infarto e ha riconosciuto al dipendente un’invalidità del 30%».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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