Lettera indirizzata al dg dell’ospedale di Reggio Calabria, Frank Benedetto e, per conoscenza, al ministro della Salute e al presidente della Regione Calabria.
Un articolo di stampa riporta, con il sottotitolo “Magistrati e figure apicali PA non potranno essere massoni” la sintesi della recente presentazione, nell’ambito di uno specifico convegno sulla mafia tenutosi in Roma, di un disegno di legge del deputato Pd, Davide Mattiello, componente della commissione Antimafia.
Ritengo superflua ogni considerazione sulla ratio ispiratrice del disegno di legge, in particolare nella nostra Regione ed in modo ancor più particolare nella nostra città, riportandomi semplicemente alle numerosissime dichiarazioni pubbliche dei procuratori della Repubblica Nicola Gratteri e Federico Cafiero de Raho. Tra l’altro è a tutti noto il clamore di recentissime inchieste giudiziarie, nella nostra città, in merito agli interessi massonici ed alla connessa complicità della Pa. Converrà che se il dottor Francesco Antonio Benedetto è iscritto ad una loggia massonica nulla interessa ai cittadini ed allo scrivente ma se il dottor Francesco Antonio Benedetto è anche direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria è più che lecito sapere se lo stesso abbia prioritari vincoli di obbedienza verso associazioni particolari.
Per quanto sopra Le chiedo di dichiarare la Sua (e quella dei Suoi collaboratori di vertice e consiglieri) non appartenenza a logge massoniche, al fine di tranquillizzare i cittadini sulla circostanza che Lei svolga il Suo incarico nella Pa in modo imparziale ed oggettivo senza essere legato prioritariamente a forme solenni di obbedienza derivanti da vincoli massonici o similari i cui interessi, come è noto, contrastano con quelli della collettività.
*Segretario aziendale di Anaao-Assomed
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