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Assistenza ai minori in difficoltà, operatori allo stremo

È ancora crisi per i Gruppi Appartamento che si occupano di assistenza ai minori in difficoltà. Il coordinamento regionale, riunitosi in assemblea a Catanzaro, «segnala – è scritto in una nota – che…

Pubblicato il: 08/04/2017 – 8:38
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Assistenza ai minori in difficoltà, operatori allo stremo

È ancora crisi per i Gruppi Appartamento che si occupano di assistenza ai minori in difficoltà. Il coordinamento regionale, riunitosi in assemblea a Catanzaro, «segnala – è scritto in una nota – che da ben dieci mesi le strutture in attività sul territorio regionale e i loro operatori non ricevono le risorse loro dovute (fondi e stipendi). Soprattutto espone una complessiva situazione di emergenza che rischia di pregiudicare il regolare, necessario espletamento della propria missione rieducativa a favore dei minori in difficoltà destinatari di provvedimenti (civili, amministrativi e penali) disposti dalla competente autorità giudiziaria minorile, dal giudice tutelare o emessi dalla pubblica autorità a mezzo degli organi di protezione dell’infanzia ai sensi dell’art. 403 del codice civile. Tali strutture operano in regime di convenzione con la Regione Calabria, che ha riservato un apposito capitolo di spesa al sostegno mirato di tali attività, che, purtroppo, vanno rivelandosi ogni giorno più indispensabili alla tutela di una delle fasce più problematiche e delicate della nostra società in ragione di crescenti situazioni di disagio, di difficoltà, di emarginazione, cronache quotidiane di riverbero morale nella sensibilità umana e nella coscienza civile di ciascuno». 
«È solo grazie ad un forte impulso etico se, fino ad  oggi – prosegue la nota -, non è venuto meno il sentire degli operatori che, tra tante difficoltà, con generoso spirito di sacrificio, hanno fatto personalmente fronte ai tanti impegni di natura economica richiesti dalla funzionalità delle rispettive strutture. E tutto questo per poter offrire ai Minori ospiti un contesto di vita caratterizzato da modelli relazionali affidabili attraverso modalità di conduzione rispondenti alle loro esigenze, nel rispetto dei loro diritti e con l’obiettivo del sano sviluppo della loro personalità». 
«A fronte della importanza della missione di queste strutture e della coerente applicazione dei loro operatori – continua il coordinamento dei Gruppi Appartamento – stridono le procedure farraginose e le esasperanti lentezze che, di certo, non aiutano il sistema a funzionare meglio, quando, invece, per i caratteri specifici dei propri compiti, dovrebbe essere posto nelle condizioni di esprimere la massima efficienza possibile.  Ogni giorno ci troviamo a fare i conti con una burocrazia che oramai non è più sostenibile. Né tantomeno è pensabile che ad oggi, in piena era globale e tecnologica, a distanza di ben quattro mesi, non siano visibili sui capitoli di bilancio le rimanenze dell’anno passato, peraltro già impegnate, che servono a coprire le rendicontazioni a saldo, oppure, perdere mesi per fare il lavoro che normalmente si fa in una mezza giornata o, peggio ancora, udite bene, non aver ancora rinnovato una convenzione scaduta da circa quattro mesi e, in conseguenza di ciò , non poter utilizzare le somme  previste in bilancio. Una cattiva gestione degli uffici che mortifica tutti quei soggetti (associazioni, cooperative, imprese, aziende ecc…) che ogni giorno con sacrificio e abnegazione portano avanti il loro lavoro e che tanto lustro danno a questa nostra Regione. A poco servono i proclami, le presentazioni in pompa magna se poi, alla fine, non si è in grado di portare avanti l’ordinario, la quotidianità. A nulla servono gli indirizzi politici se poi non vengono tradotti in atti pratici dagli uffici competenti. L’attesa dello scrivente coordinamento sta nella speranza di trovare in chi legge la giusta disponibilità. Quella disponibilità che non può non essere destinata a scongiurare i rischi della messa in crisi di strutture che, il più delle volte, rappresentano una estrema ancora di salvezza per giovani piuttosto esposti a quelle cadute dalle quali, poi, è assai difficile rialzarsi.
«Non resta che confidare, più che altro – conclude la nota -, sulla umanità dei destinatari affinché provvedano, in tutta urgenza, a dare il più adeguato riscontro al vero e proprio grido d’allarme qui espresso con il massimo senso della responsabilità. Non una rivendicazione, che pur sarebbe giusta e ineccepibile, ma un appello nel nome di una missione diretta alla tutela dei minori per la tutela della società in tutta aderenza ai livelli di civiltà che devono essere riconosciuti in capo allo Stato e al Paese Italia»

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