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Alla Sacal clientele, viaggi a sbafo e consulenze “fantasma”

LAMEZIA TERME Il quadro è chiaro: l’inchiesta della Procura di Lamezia sull’aeroporto più importante della Calabria evidenzia, ancora una volta, la gestione clientelare del mercato del lavoro, con il…

Pubblicato il: 11/04/2017 – 9:26
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Alla Sacal clientele, viaggi a sbafo e consulenze “fantasma”

LAMEZIA TERME Il quadro è chiaro: l’inchiesta della Procura di Lamezia sull’aeroporto più importante della Calabria evidenzia, ancora una volta, la gestione clientelare del mercato del lavoro, con il consenso e la connivenza di esponenti della politica locale.
L’elenco dei reati ipotizzati a carico delle persone finite sotto inchiesta per la gestione “allegra” della Sacal è vasto: peculato, corruzione, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, millantato credito, induzione indebita a dare o promettere utilità. C’è il classico scenario di utilizzo del denaro pubblico per fini che avrebbero ben poco a che fare con i servizi offerti alla cittadinanza.
Molte condotte illecite ascritte agli indagati riguardano la gestione irregolare del progetto “Garanzia Giovani”, finanziato con fondi pubblici. Il progetto, teoricamente finalizzato a inserire in un tirocinio retribuito, nella Sacal, i soggetti meritevoli. E invece le indagini avrebbero dimostrato che, grazie alle pressioni indebite messe in atto anche da politici locali, sarebbero stati selezionati soltanto amici e parenti degli indagati, attraverso interventi artificiosi sulle procedure di selezione previste dal bando pubblico.

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Non è tutto: tra gli aspetti salienti delle indagini ci sono le spese allegre del management. Viaggi, pranzi e soggiorni per scopi personali, effettuati presso strutture ricettive di lusso. Chi pagava? La società, ovviamente, con soldi pubblici.
Tanto per non farsi mancare nulla, sarebbero emersi anche ulteriori episodi illeciti, relativi all’affidamento di consulenze “fantasma” per decine di migliaia di euro e ad artefatte selezioni di personale per incarichi interni – tutti lautamente retribuiti con soldi pubblici – affidati a soggetti che, in generale, sono risultati in possesso di requisiti inferiori rispetto agli altri concorrenti illegittimamente esclusi. Anche in questo caso, il management della società che si candida a gestire i tre aeroporti calabresi avrebbe fatto carte false pur di favorire gli amici.
Peccato per loro che in ascolto ci fossero le orecchie elettroniche degli investigatori, piazzate all’interno degli uffici.

ale. tru.

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