Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 9:01
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

I dati sanitari online? La Calabria ha deciso di farne a meno

LAMEZIA TERME Il Fascicolo sanitario elettronico? Utile, moderno, efficace, ma la Calabria ci ha rinunciato. Mentre la stragrande maggioranza delle regioni italiane sta cercando in tutti i modi di re…

Pubblicato il: 23/04/2017 – 8:58
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
I dati sanitari online? La Calabria ha deciso di farne a meno

LAMEZIA TERME Il Fascicolo sanitario elettronico? Utile, moderno, efficace, ma la Calabria ci ha rinunciato. Mentre la stragrande maggioranza delle regioni italiane sta cercando in tutti i modi di rendere operativa la cosiddetta “cartella clinica virtuale”, la disastrata sanità della punta dello Stivale dovrà farne a meno per sempre. In Calabria si continuerà a usare l’ormai obsoleta (e analogica) tessera sanitaria. E dire che il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) rappresenta un decisivo passo in avanti verso la digitalizzazione e il miglioramento delle cure. È infatti uno strumento che raccoglie e rende disponibili inrete informazioni e documenti clinici relativi ai cittadini, in forma protetta o riservata, che vanno poi a formare un “archivio digitale” ospitato nella maggior parte delle strutture sanitarie nazionali. Finora – secondo i dati forniti dalla Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica del ministero della salute – il Fse è attivo solo in 7 regioni, in altre 10 è in fase di perfezionamento, in 4 non è mai stato attivato. La Calabria è tra queste ultime, assieme a provincia di Bolzano, Campania e Sicilia.
Il governo, alla luce della lentezza e delle difficoltà nell’attivare il Fse in modo uniforme in tutto il territorio nazionale, ha deciso di accelerare e ha quindi stabilito l’obiettivo di chiudere definitivamente la partita entro la fine del 2017. A tal fine l’ultima legge di Stabilità ha dato mandato al ministero dell’Economia e delle Finanze di realizzare l’“Infrastruttura nazionale per l’interoperabilità”, la cui funzione è quella di far “parlare” i fascicoli tra di loro e di svolgere azioni di sussidiarietà nelle regioni che non hanno ancora attivato la cartella digitale. Attraverso Ini, tra l’altro, si potranno far confluire nel Fse regionali i dati che sono già presenti nel Sistema tessera sanitaria. Il ministero ha dunque chiesto a tutte le Regioni di dichiarare entro il 31 marzo se volessero proseguire con i loro progetti di Fascicolo – rispettando una tempistica molto stretta – oppure se preferissero continuare ad avvalersi della Tessera sanitaria. La Calabria ha scelto quest’ultima opzione: niente digitalizzazione, niente cartella virtuale, malgrado provarci non avrebbe comportato alcun rischio. La legge di bilancio, infatti, stabilisce che, in caso di mancato rispetto degli impegni assunti, possano scattare sanzioni tra cui il commissariamento. Che in Calabria è in vigore dal 2010.        

Argomenti
Categorie collegate

x

x