Imprese balneari, Orsomarso: «Oliverio ha ritirato la legge dopo il nostro intervento»
REGGIO CALABRIA «Il maldestro tentativo di tale Massimo Nucera, responsabile di Cna balneatori (circa 4 iscritti) di difendere il disegno di legge regionale n. 229, che vuole letteralmente – e prima…

REGGIO CALABRIA «Il maldestro tentativo di tale Massimo Nucera, responsabile di Cna balneatori (circa 4 iscritti) di difendere il disegno di legge regionale n. 229, che vuole letteralmente – e prima di ogni altra Regione d’Italia – applicare la direttiva cd. Bolkestein alle concessioni demaniali marittime calabresi, si è rivelato fallimentare». È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Fausto Orsomarso. «Il governatore Oliverio – si legge ancora nella nota – infatti, ha deciso, a seguito del nostro pronto intervento, di ritirare la delibera e approfondire la delicata questione con i diretti interessati, cioè gli imprenditori balneari. A questo punto non so a nome di quanti e di chi abbia parlato Massimo Nucera».
Secondo Orsomarso, «come accaduto anche sulla sanità e su tanti altri temi importanti, la giunta Oliverio procede purtroppo per approssimazione e navigando a vista, varando procedimenti di legge senza approfondirne i contenuti».
«Solo chi è cieco – sostiene Orsomarso – non vede purtroppo la grave fase di stallo determinata dalla guida regionale del centrosinistra calabrese. Aeroporti chiusi, turismo senza guida, sblocco del turnover in sanità bloccato da faide interne, leggi e bandi presentati e prontamente ritirati, agricoltura al collasso per come denunciati non solo da noi ma anche da Coldiretti. Un fallimento totale che va assolutamente frenato prima del collasso».
«Per questo chiederò al presidente Irto – conclude il consigliere regionale – insieme agli altri colleghi di minoranza, di convocare una conferenza urgente dei capigruppo per ristabilire il valore della funzione legislativa e di controllo del consiglio regionale nella sua interezza per provare a frenare insieme, maggioranza e minoranza, questa azione approssimativa del governo regionale che lede la dignità dell’intero consiglio e della Calabria».