L'esordio del renziano ante-litteram
ROMA «La designazione in direzione nazionale? Giuro, l’ho appreso anche io dalla viva voce del presidente Orfini». Marco Schirripa, trent’anni ancora da compiere, è il volto emergente del Pd calabres…

ROMA «La designazione in direzione nazionale? Giuro, l’ho appreso anche io dalla viva voce del presidente Orfini». Marco Schirripa, trent’anni ancora da compiere, è il volto emergente del Pd calabrese. Originario di Locri, vive a Reggio Calabria dove si è laureato in Giurisprudenza. Attualmente è assistente universitario alla Mediterranea.
Davvero vuole far credere che Renzi l’ha inserita nel listino dei millennials senza nessun preavviso?
«Sinceramente sapevo che c’era stato un interessamento del ministro Minniti e della sottosegretaria Boschi, ma pensavo che la cosa fosse caduta lì. E invece è arrivata una bella sorpresa».
Quando è diventato renziano?
«Senza far torto a nessuno vorrei ricordare che che nel 2012 ho fondato a Reggio Calabria il primo comitato per Renzi in città. Per l’inaugurazione arrivarono Davide Faraone e Giorgio Gori».
Dopo la designazione in direzione nazionale il suo telefono sarà stato subissato da messaggi di buon lavoro…
«È vero, in tanti si sono fatti sentire. Ma pochissimi politici, però. Anzi, l’unico che mi ha chiamato è stato Mimmo Battaglia».
Che è il consigliere regionale alla cui corrente lei apparterebbe, giusto?
«Non appartengo a nessuna corrente. Battaglia l’ho votato alle Regionali, ho un rapporto di amicizia con lui ma nessun tipo di legame. Ma buone relazioni penso di vantarle anche col ministro Minniti».
Forse è per questo che ieri ha esaltato, durante il suo intervento all’assemblea nazionale, il lavoro del titolare del Viminale…
«Avere un ministro che sta facendo un gran lavoro sul versante della sicurezza è un orgoglio per tutta la Calabria».
Quali temi cercherà di portare all’attenzione della direzione dem?
«Proverò a far capire che servono seri investimenti sul sistema universitario calabrese. E poi spero di fare qualcosa per la Locride, territorio a cui sono attaccato per ragioni di cuore. In fondo occuparsi delle aree svantaggiate è qualcosa di sinistra».
Avrebbe dovuto e potuto farlo la giunta regionale guidata da Oliverio?
«La nostra attività alla Regione non si è caratterizzata per particolare attivismo. Spero che si possa imprimere un’accelerazione dopo tre anni di rodaggio lento».
I più maliziosi insinuano che dopo la sua nomina si può finalmente dire che c’è un anti-Falcomatà nel Pd a Reggio…
«Con Giuseppe abbiamo storie diverse, e dunque i nostri sono stati approcci diversi alla politica. Ma il mio obiettivo è quello di fare rete con lui e con gli altri giovani del Pd calabrese».
Alla fine è riuscito a capire perché non è entrato nella giunta a Reggio Calabria guidata da Falcomatà?
«È una domanda a cui non so rispondere. Il più indicato a farlo è proprio il sindaco».
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it