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«Il bando per il dg di Calabria Lavoro è regolare»

Il dipartimento “Sviluppo economico, Lavoro, Formazione, Politiche Sociali” ritiene di fornire alcuni chiarimenti in ordine alle notizie apparse sulla stampa in merito all’Avviso pubblico per la form…

Pubblicato il: 18/05/2017 – 16:09
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«Il bando per il dg di Calabria Lavoro è regolare»

Il dipartimento “Sviluppo economico, Lavoro, Formazione, Politiche Sociali” ritiene di fornire alcuni chiarimenti in ordine alle notizie apparse sulla stampa in merito all’Avviso pubblico per la formazione di un elenco di aspiranti alla nomina a direttore generale di Azienda Calabria Lavoro. Il suddetto avviso, infatti, approvato con DDG n. 4661 del 08/05/2017 di questo dipartimento, è stato oggetto di un duro e ripetuto attacco in relazione ai requisiti fissati per il conferimento dell’incarico di direttore generale di Azienda Calabria Lavoro. In particolare, il primo punto concerne la previsione di cui agli articoli 1 e 3 dell’Avviso, in base ai quali “L’incarico di direttore generale non è compatibile con cariche elettive, né con lo svolgimento di attività lavorative dipendente o professionale. Per i Dirigenti regionali il conferimento dell’incarico di direttore è subordinato al collocamento senza assegni per tutto il periodo dell’incarico”.
La suddetta previsione, si evidenzia, ricalca letteralmente la disposizione normativa contenuta nella legge regionale 5/2001, art. 22, comma 3, che si riporta di seguito: “L’incarico di direttore Generale non è compatibile con cariche elettive, né con lo svolgimento di attività lavorative dipendente o professionale. Per i Dirigenti regionali il conferimento dell’incarico di direttore è subordinato al collocamento senza assegni per tutto il periodo dell’incarico”. Travisando completamente il significato della suddetta norma, nell’articolo in questione viene affermato che si stia cercando “un disoccupato per ACL”. È evidente che trattasi di un grossolano errore di comprensione del testo, dovuto alla mancata conoscenza delle disposizioni concernenti il regime delle incompatibilità degli incarichi. Le norme in questione, evidentemente, esigono non che il prescelto sia a monte un “disoccupato”, ma che, una volta individuato per il conferimento dell’incarico, rinunci appunto allo svolgimento di ulteriori attività in concomitanza con lo stesso. Peraltro, lo stesso avviso, all’art. 3 ha previsto che “in caso di sussistenza di cause di incompatibilità, per l’incarico di cui trattasi, il candidato assume l’obbligo di rimuoverle tempestivamente, rinunciando all’incarico incompatibile con quello di direttore generale di Azienda Calabria Lavoro entro quindici giorni dal conferimento di quest’ultimo”. Ed ancora, relativamente ai  requisiti, ha espressamente richiesto “elevata professionalità e documentata competenza nelle problematiche del lavoro, del diritto del lavoro, delle politiche del lavoro e delle organizzazioni complesse pubbliche o private”.
Ancora, viene contestato nell’articolo in commento il limite di età di 65 anni fissato nell’avviso, lamentandosi il mancato rispetto della norma regionale che individuerebbe il limite in 60 anni. Anche in questo caso, trattasi di un evidente errore dovuto, probabilmente, all’aver cercato la legge regionale 5/2001 attraverso un comune motore di ricerca, non avendo verificato la versione aggiornata ed, in particolare, la  modifica intervenuta con legge regionale n. 34/2010, che ha, appunto, eliminato il suddetto limite di età di 60 anni. Il limite fissato dall’avviso, peraltro, è in linea con le norme nazionali, oltre che regionali, disciplinanti la materia degli incarichi pubblici.
Si ritiene di aver fornito ogni elemento di chiarezza sulla correttezza e la trasparenza del lavoro svolto da questo dipartimento. Si resta comunque disponibili per confronti tematici sulle attività che si stanno mettendo in campo nell’ottica del miglioramento della macchina amministrativa.

Fortunato Varone
Direttore generale Regione Calabria

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Più che di «grossolano errore» forse sarebbe il caso di soffermarsi sul fatto che il bando sia stato scritto in maniera alquanto criptica. (an. ri.)

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