Tedeschellum, monta la polemica per i collegi di Cosenza
CORIGLIANO-ROSSANO Il consigliere regionale Giuseppe Graziano non vede di buon occhio il “Tedeschellum”, la nuova proposta di legge elettorale al vaglio del Parlamento. «Qual è – si chiede – la logic…

CORIGLIANO-ROSSANO Il consigliere regionale Giuseppe Graziano non vede di buon occhio il “Tedeschellum”, la nuova proposta di legge elettorale al vaglio del Parlamento. «Qual è – si chiede – la logica dei Collegi Calabria 1 e Calabria 2? La maggioranza di governo propone di rimodulare i collegi uninominali senatoriali calabresi recidendo, di fatto, il cordone ombelicale storico-culturale che da sempre unisce Corigliano e Rossano e incidendo, così, in modo drastico e preoccupante sull’esito della fusione dei due comuni. Rossanesi e coriglianesi, stando all’emendamento di Fiano, saranno costretti a scegliere i loro rappresentanti parlamentari da due diversi contenitori elettorali. E questa impostazione scinde due comunità che stanno lavorando per diventare insieme la terza città più grande della Calabria».
È questo, in sintesi, il messaggio che oggi – a poche ore dalla pubblicazione dell’emendamento presentato da Fiano – il segretario questore del consiglio regionale ha trasmesso al presidente della Prima commissione Parlamentare Affari costituzionali, Andrea Mazziotti di Celso (Gruppo Civici e innovatori), ai suoi componenti e, per conoscenza, ai quattro capigruppo presso la Camera dei deputati dei partiti che hanno manifestato convergenza sul cosiddetto “tedeschellum”: Ettore Rosato (Pd), Renato Brunetta (Fi), Andrea Cecconi (M5S) e Giulio Marcon (Sinistra italiana). «Dall’emendamento di Fiano – scrive Graziano nella missiva – emergono palesi incongruità e una non omogeneità territoriale e culturale che potrebbero determinare la pericolosa esclusione di rappresentanza del territorio Ionico-Sibaritide-Pollino… Mi riferisco, particolarmente al caso dell’area urbana Corigliano-Rossano e del suo hinterland, letteralmente “recisi” dalla proposta Fiano che, nel bel mezzo di questo territorio, crea due collegi senatoriali: Calabria 1 (Paola-Castrovillari-Corigliano calabro) e Calabria 2 (Rossano-Rende-Cosenza). Tra l’altro, un’altra scelta improbabile è stata attuata sul collegio plurinominale dove Corigliano risulta accorpata a Castrovillari e Rossano a Crotone. Una scelta incomprensibile e discutibile se si pensa che per il collegio uninominale della Camera dei deputati – che strutturalmente ha una rappresentanza numerica maggiore rispetto al Senato – è stato applicato il metodo dell’omogeneità territoriale creando un collegio unico Corigliano-Rossano, mentre per il Senato si è optato per una scissione elettorale-territoriale che creerà solo scompensi e difficoltà nell’elezione della rappresentanza parlamentare. Di fatto la nuova conformazione del Collegio senatoriale – spiega Graziano – andrà a neutralizzare la volontà di un comprensorio in cui vive e opera una popolazione residente di oltre 250mila persone e dove è in atto un delicato processo di fusione tra i due maggiori comuni del territorio (Corigliano Calabro e Rossano) sul quale è già stato indetto per la prossima domenica 22 Ottobre 2017 il referendum consultivo (proposta di Legge regionale 182/X). Spero – conclude Graziano – che nella rimodulazione dei Collegi uninominali calabresi, specie quelli senatoriali di Calabria 1 e Calabria 2, prevarrà nella commissione Affari costituzionali la volontà dei cittadini che vogliono costruire un futuro insieme e migliore. La proposta, culturalmente, politicamente e oggettivamente omogenea è quella di unire nella scelta dei propri rappresentanti parlamentari, territori che hanno già storicamente intrapreso un cammino istituzionale e amministrativo sinergico. E quindi di rimodulare i due Collegi uninominali senatoriali in Calabria 1 (Cosenza-Rende- Paola) e Calabria 2 (Corigliano Calabro-Rossano-Castrovillari). Una proposta, questa, condivisa e sostenuta da subito da tutte le forze politiche, sociali e imprenditoriali del territorio e dal Comitato delle Cento associazioni, impegnato da tempo nella realizzazione del processo di fusione tra le due città dell’area urbana Corigliano-Rossano».
CONTRO ANCHE FDI «Le incongruità verso cui ci si avvia ad andare incontro con legge elettorale denominata “Tedeschellum” continuano a suscitare delle perplessità anche in quella che sarà la ripartizione dei Collegi uninominali denominati Calabria uno e Calabria due». È quanto affermano, in una nota, il portavoce regionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, il consigliere regionale Fausto Orsomarso e l’ex deputato Giovanni Dima. «Quello che potrebbe avvenire per l’elezione dei nostri futuri senatori – affermano Rapani, Orsomarso e Dima – è la dispersione nel voto per quanto riguarda gli elettori del comprensorio dello Jonio Cosentino e di parte del Tirreno. Pensiamo agli elettori della Sibaritide e del Pollino, della Sila Greca, dell’Area urbana Corigliano-Rossano e agli elettori arbereshe, la cui presenza è numerosa nel citato comprensorio. Associare un elettorato geograficamente distante è fuori da ogni logica. Chiediamo anche da questo punto di vista unità e non divisioni per gli oltre 250mila elettori interessati e chiediamo una rivisitazione della proposta di legge firmata da Emanuele Fiano. Il Collegio “Cosenza uno” non può includere Corigliano Calabro con Paola e Castrovillari e il Collegio “Cosenza due” non può accorpare Rossano con Cosenza e Rende. Evitiamo inutili confusioni in quella che dovrà essere una corretta organizzazione e definizione dei Collegi elettorali e ristabiliamo regole semplici, precise ed eque».
BEVACQUA: «CON EMANUELE CI PARLO IO» «Apprendendo della illogica rimodulazione dei collegi senatoriali calabresi, contenuta nella bozza relativa alla ripartizione susseguente alla nuova legge elettorale, mi sono subito attivato presso i vertici nazionali del partito, interessando del problema anche il segretario regionale Magorno». Interviene così il consigliere Bevacqua in merito alla polemica nata dalla configurazione dei collegi 1 e 2.
«La questione – afferma Bevacqua – è semplice: se per la Camera nulla quaestio, per il Senato, invece, si prevede di disarticolare l’omogeneità territoriale dell’area ionica, accorpando, da un lato, Corigliano a Paola e Castrovillari e, dall’altro, Rossano a Rende e Cosenza. Si tratta di un chiaro errore, anche in previsione del prossimo referendum che dovrà esprimersi sulla nascita della citta unica Rossano-Corigliano. I territori ionici in questione costituiscono, sotto i più diversi aspetti, un’area unitaria che, proprio all’insegna della sinergia, della unità di intenti e delle economie di scala, sta conducendo un processo di aggregazione finalizzato ad uno sviluppo finalmente robusto e sostenibile nel tempo». «La stessa amministrazione regionale guidata dal presidente Oliverio – prosegue Bevacqua – si sta muovendo in un’ottica organica e complessiva rispetto a questi territori: ne fa fede il recente finanziamento di 500 milioni per l’ammodernamento della ferrovia ionica. Facendo mie anche le preoccupazioni di altri consiglieri regionali e dei sindaci dello Ionio avrò modo, a breve, di interloquire con il relatore del provvedimento in questione, l’amico onorevole Fiano che, non più tardi di un mese fa, ho portato a Rossano per discutere delle problematiche locali».