CATANZARO Lascia il carcere e va ai domiciliari Nazzareno Salerno, ex assessore e consigliere regionale tratto in arresto lo scorso due febbraio con l’accusa di essersi indebitamente appropriato di fondi pubblici destinati al Credito sociale, ossia alle famiglie più bisognose. Lo ha stabilito il tribunale dell’Appello in materia di misure cautelari personali accogliendo l’istanza presentata dai difensori Vincenzo Gennaro e Domenico Naccari che si erano rivolti a questo ufficio dopo la decisione del gip. La discussione davanti al Tribunale dell’appello è avvenuta giorno 15, oggi le disposizioni che consentono all’ex assessore della giunta Scopelliti di lasciare il carcere.
Si aspetta ora, tra l’altro, la decisione della corte di Cassazione alla quale si erano appellati i legali dopo la decisione del tribunale del Riesame dello scorso 6 marzo che respingeva la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare.
L’operazione “Robin Hood” lo scorso febbraio aveva portato all’arresto di nove persone, indagate, a vario titolo, per reati di abuso d’ufficio, peculato, corruzione, turbativa d’asta e falso materiale in atto pubblico. Un comitato d’affari, secondo la ricostruzione dell’indagine della Dda di Catanzaro, costituito da politici, tra i quali l’ex consigliere comunale lametino Pasqualino Ruberto, funzionari, tra i quali Vincenzo Caserta, e professionisti, Vincenzo Marano che avrebbe gestito in maniera illecita i fondi del Credito, sottraendone la gestione all’ente in house Fincalabra e affidandoli a una società esterna, la Cooperfin di Vincenzo Marano.
ale. tru.
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