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Consiglio, respinto il ricorso di Mangialavori

REGGIO CALABRIA Giuseppe Mangialavori non tornerà in consiglio regionale. Il ricorso presentato dall’ex esponente della Casa delle libertà a Palazzo Campanella è stato respinto dal Consiglio di Stato…

Pubblicato il: 27/06/2017 – 9:22
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Consiglio, respinto il ricorso di Mangialavori

REGGIO CALABRIA Giuseppe Mangialavori non tornerà in consiglio regionale. Il ricorso presentato dall’ex esponente della Casa delle libertà a Palazzo Campanella è stato respinto dal Consiglio di Stato. Mangialavori, eletto nel 2014 nel collegio Catanzaro-Vibo-Crotone, era stato estromesso dall’assemblea calabrese dopo che la Corte costituzionale prima e il Tar poi avevano riconosciuto il diritto di Wanda Ferro, miglior candidato presidente perdente, di ottenere un seggio in Consiglio. Subito dopo la decisione del Tribunale amministrativo, il medico vibonese aveva presentato ricorso davanti al Consiglio di Stato nei confronti della stessa Ferro, di Giuseppe Morrone, Nazzareno Salerno e Mario Magno. Secondo i legali di Mangialavori, Marcello Clarich e Stefano Luciano, a dover cedere il posto a Ferro avrebbe dovuto essere Nazzareno Salerno, nel frattempo finito in carcere (oggi è ai domiciliari) nell’ambito dell’inchiesta Robin Hood e sostituito a Palazzo Campanella da Mario Magno. Il seggio che spettava a Ferro, secondo questa interpretazione, non doveva essere individuato tra i 6 assegnati con il sistema maggioritario (tra cui l’ultimo era proprio quello di Mangialavori), ma tra i 24 assegnati con il metodo proporzionale (tra cui l’ultimo era quello assegnato a Salerno). La tesi difensiva non è però stata accolta dal Consiglio di Stato, che ha confermato la precedente decisione del Tar calabrese. 
«A parte il seggio occupato di diritto dal presidente della giunta regionale e quello attribuito al candidato alla carica di presidente della giunta regionale che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore a quello del precedente – scrivono i giudici Lanfranco Balucani (presidente) e Pierfrancesco Ungari –, tutti i seggi vengono attribuiti alle liste circoscrizionali». Per il Consiglio di Stato, inoltre, «non sembra possa operarsi alcuna distinzione tra i 24 seggi attribuiti proporzionalmente e gli ulteriori 6 seggi attribuiti dall’Ufficio centrale circoscrizionale, ma deve riguardarsi solo all’ultimo dei seggi attribuito alle liste circoscrizionali collegate con il capolista della lista regionale proclamato alla carica di consigliere». 
Mangialavori attualmente è il coordinatore provinciale di Forza Italia a Vibo Valentia ed è molto apprezzato dai vertici del partito. Non è dunque affatto esclusa una sua candidatura alle prossime elezioni politiche. 

IL COMMENTO DI MANGIALAVORI «Rispetto incondizionato per la decisione del Consiglio di stato che sancisce la mia definitiva decadenza dall’assise regionale. Quest’ultima, infatti, è conseguenza di una legge pasticciata e cervellotica». Così Mangialavori commenta la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto il suo ricorso. «Nonostante le prospettate buone ragioni difensive, il Vibonese così è privato del contributo del loro eletto (7400 i voti confluiti sulla mia candidatura). Durante l’esercizio del mandato – aggiunge Mangualavori – mi sono occupato, prioritariamente, di cultura, turismo, sanità, ambiente, trasporti, lavoro e ogni decisione è sempre stata orientata dalla necessità, morale prima ancora che politica, di porre in primo piano, nell’agenda del governo regionale, le ragioni di chi vive in una condizione di disagio o sofferenza. E ciò nonostante un’azione di governo tutt’altro che esaltante. L’amministrazione targata Oliverio si è dimostrata, infatti, totalmente priva di efficacia ed incisività; l’immobilismo e un orizzonte tutt’altro che profondo hanno scandito, fin qui, la sua azione di (non) governo. L’auspicio – conclude l’ex consigliere regionale – è che i rappresentanti della Calabria e soprattutto quelli del Vibonese difendano ogni comprensorio regionale e proiettino le loro iniziative verso obiettivi alti e concreti. Considero un privilegio avere offerto il mio tempo ed ogni risorsa politica e umana per la comunità calabrese. Un onore che rappresenterà l’incipit di nuove battaglie politiche per una Calabria definitivamente emancipata da ogni ritardo con la storia. Questa esperienza non mina neanche lontanamente la mia fiducia nella democrazia e della sua capacità di rendere omaggio, in modo ineguagliabile, alle legittime speranze dell’uomo».

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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