Mi stanno bene le critiche, ma non gli attacchi personali per i quali invito anche l’onorevole Bova ad astenersi per il futuro, specie quando si fanno riferimenti a fatti e notizie delle quali egli è stato testimone diretto, perciò il riferimento a fatti e a cose diventano gratuiti e strumentali (il riferimento è alla partecipazione di Arturo Bova ad Hashtag, ndr). Spero, infatti, che questa sia l’ultima volta che debbo precisare che la mia candidatura a sindaco di Catanzaro non è stata calata dall’alto in quanto non è stata mai intenzione scendere in campo per concorrere a quella pur prestigiosa carica, essendo pienamente impegnato nel ruolo di consigliere regionale. Semmai ho ritenuto di dover assumere un atto di responsabilità, di servizio, verso il mio partito, il Pd, e di amore verso la mia città.
Nonostante sia da sempre convinto assertore delle primarie, le avrei accettate anche se, oltre a me, le avesse proposte qualcun altro. Ma Bova sa, perché era presente alle riunioni, che nessuno, Bova compreso, ebbe a ipotizzare primarie e che la quasi totalità dei componenti la direzione del Partito democratico (l’unica eccezione, ribadisco, fu rappresentata dal voto contrario di Bova) mi ha invitato ad accettare la candidatura a sindaco di Catanzaro. Bova dovrebbe ricordare anche che solo dopo aver verificato le condizioni per costruire uno schieramento di centrosinistra in grado di competere con il centrodestra, ho sciolto la riserva.
Così come il collega Bova dovrebbe ammettere, non fosse altro che per onestà intellettuale, che se avesse voluto bene al Pd, nonostante avesse manifestato responsabilmente la sua contrarietà alla mia candidatura, avrebbe dovuto fare comunque la sua parte, partecipando attivamente alla campagna elettorale e alla composizione della lista del Partito; invece, non solo si è estraniato da tutte le iniziative, quanto ha continuando a sostenere la preferenza per Fiorita. Non fosse altro che per onestà intellettuale Bova dovrebbe ammettere che il suo atteggiamento non è stato esemplare per la causa del Pd perché dovrebbe sapere che quando si è divisi, un pezzo di elettorato si rifugia nell’astensione. E a Catanzaro la partecipazione è crollata.
Per quanto ci riguarda sottolineiamo con orgoglio di aver evitato che il centrodestra vincesse al primo turno. Capisco che meglio sarebbe stato se il centrosinistra avesse potuto governare Catanzaro. Ciò non è accaduto perché Fiorita, candidato a sindaco di un raggruppamento che si è dichiarato alternativo ad Abramo, a differenza di quanto è avvenuto altrove, ha rifiutato qualsiasi confronto consentendo al centrodestra di vincere le elezioni.
*consigliere regionale del Pd, candidato sindaco alle amministrative di Catanzaro
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