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«Avevo paura di incontrare La Rupa»

AMANTEA «Una situazione di costante ansia e timore vissuta sino al punto da essere costretto a modificare il proprio stile di vita: a non uscire da casa e a recarsi a effettuare le spese necessarie p…

Pubblicato il: 22/07/2017 – 11:15
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«Avevo paura di incontrare La Rupa»

AMANTEA «Una situazione di costante ansia e timore vissuta sino al punto da essere costretto a modificare il proprio stile di vita: a non uscire da casa e a recarsi a effettuare le spese necessarie per il suo sostentamento in una città diversa da Amantea». È allarmante il quadro descritto dal gip del Tribunale di Paola, Rosamaria Mesiti, che ha firmato la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura per l’ex consigliere regionale ed ex sindaco di Amantea, Franco La Rupa, e per il consigliere comunale Marcello Socievole, accusati di voto di scambio. I due avrebbero minacciato un giovane affinché la sua fidanzata e i suoi suoceri votassero per Socievole, altrimenti alla ragazza non sarebbe stato rinnovato il contratto di lavoro in una scuola materna gestita dal Comune e affidata a una cooperativa. I due sono accusati anche di estorsione e (solo Socievole) di tentata violenza privata. 

«HO PAURA PER IL MIO FUTURO» Il ragazzo, Fabio Innocenti, – che è vicesindaco di Serra D’Aiello – dopo le continue pressioni registra una conversazione con La Rupa (ex consigliere regionale già coinvolto in diverse inchieste giudiziarie) e Socievole e poi – quando viene contattato dai carabinieri – racconta tutto e consegna la registrazione che già circolava ad Amantea. Innocenti viene sentito più volte dai militari. In particolare lo scorso 22 giugno il giovane spiega agli inquirenti il suo rapporto con La Rupa: «Ho conosciuto La Rupa diversi anni fa anche in considerazione del fatto che   ha acquistato l’ex Papa Giovanni di Serra D’Aiello e io gli chiesi aiuto lavorativo. So che La Rupa sul territorio ha dominato politicamente per tantissimi anni e sono anche a conoscenza che non è l’ultimo arrivato e nei miei riguardi potrebbe essere capace di qualsiasi ritorsione. Dico questo perché La Rupa ha le capacità e le conoscenze per togliersi le pietre dalle scarpe. È altresì ovvio che io avendo un’età così giovane ho timore per il mio futuro anche perché conosco il trascorso di La Rupa».  
Il giovane ricorda poi quell’incontro sotto casa sua – che ha registrato – e al quale ha partecipato pure Socievole. E ribadisce alcune espressioni emblematiche per gli investigatori: «La Rupa fece subito riferimento al posto di lavoro della mia fidanzata affermando: “Mi dai i voti e noi ci mettiamo a disposizione per il rinnovo del contratto di Vanessa. Io ho percepito questa richiesta di voti di Franco La Rupa con fare minaccioso. Posso dire che lui sapeva benissimo che io avevo difficoltà lavorative e lui stesso ha approfittato proprio di questa situazione di difficoltà». Innocenti non ha dubbi: «La conversazione con La Rupa e Socievole non verteva su programmi politici ma solo sulla richiesta di voti che sarebbe stata, in caso positivo, ricambiata con la proroga del contratto della mia compagna. Sicuramente ha cercato di convincermi tornando sul discorso del contratto di lavoro e sicuramente mi ha creato enormi problemi e turbamenti. Dopo quella sera La Rupa non mi ha più contattato, né ho avuto modo di vederlo». Ricorda poi quando Socievole si recò a casa dei suoi suoceri: «Quella visita ha creato problemi a me e alla mia famiglia». Da quel momento la situazione peggiorò: «Dopo quella vicenda io sono stato sempre attento e accorto nell’uscire e sicuramente ha limitato la mia libertà nell’andare in giro anche con la mia compagna. Questo è un timore dovuto al fatto di aver paura di incontrarlo anche perché conosco bene la sua persona e gli atteggiamenti che si sentono dire in giro. Io sto vivendo una situazione di ansia e di timore tanto che sto uscendo sicuramente meno rispetto a prima per evitare di incontrarlo». E lo spiega bene: «Un esempio chiaro è che quando devo fare la spesa al posto di andare ad Amantea vado a Falerna». I carabinieri decidono, in seguito, di ascoltare la fidanzata di Fabio Innocenti e i suoi suoceri. Ma il giudice ha notato «un atteggiamento reticente e scarsamente collaborativo con gli inquirenti, evidentemente dovuto al comune clima intimidatorio e di paura che le vittime stanno vivendo senza dimenticare che sono stati destinatari diretti delle minacce e delle richieste di cui si faceva portavoce Marcello Socievole». Il loro racconto è stato comunque fondamentale per gli investigatori. 

IL RACCONTO DELLA FIDANZATA Ecco che cosa riferisce Vanessa ai carabinieri: «Sono rimasta turbata anche da La Rupa perché conosco il soggetto in virtù del suo passato. Il mio fidanzato per fare quella registrazione era sicuramente preoccupato di quello che stava succedendo e proprio in virtù di questo effettuava la registrazione. Fabio sicuramente era timoroso dell’incontro richiesto dall’incontro richiesto da La Rupa e temeva qualcosa. Dopo l’incontro di quella sera sono a conoscenza del fatto che Marcello Socievole si recò presso l’abitazione dei miei genitori perché mio padre mi chiamò ed io mi recai presso la loro abitazione. I miei genitori mi chiesero se io ero a conoscenza della registrazione che aveva effettuato Fabio e in un primo momento dissi di no, mentre il giorno dopo confessai di esserne a conoscenza. Ricordo che i miei genitori hanno voluto parlare con Fabio e gli chiesero il perché lo avesse fatto. Fabio affermò che voleva tutelarsi e tutelare me anche per il posto di lavoro». Per il giudice il «dato comune» di tutte le dichiarazioni è «la forza intimidatrice in particolare riconosciuta e attribuita a La Rupa in virtù oltre che della sua personalità aggressiva e arrogante, anche dei suoi trascorsi giudiziari che ne hanno connotato e tuttora ne caratterizzano l’indole». 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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