Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 17:23
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

«Cosenza è una città che galleggia sulla droga» – INTERVISTE

COSENZA «Cosenza è una città che galleggia sulla droga». È il grido di allarme degli inquirenti e in particolare del procuratore capo Mario Spagnuolo che ha illustrato i dettagli di due operazioni an…

Pubblicato il: 25/07/2017 – 10:30
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
«Cosenza è una città che galleggia sulla droga» – INTERVISTE

COSENZA «Cosenza è una città che galleggia sulla droga». È il grido di allarme degli inquirenti e in particolare del procuratore capo Mario Spagnuolo che ha illustrato i dettagli di due operazioni antidroga condotte da Finanza e Polizia nella città dei Bruzi. L’inchiesta della Mobile ha portato all’arresto di sette persone. Mentre quella della Finanza a quattro misure restrittive: una persona è finita ai domiciliari, per altre tre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 
«È un lavoro – ha detto il procuratore Spagnuolo – su due fronti condotto in modo encomiabile da polizia e Guardia di finanza. Cosenza galleggia su un mare di droga: abbiamo dati estremamente preoccupanti. L’età di assunzione di droga si è abbassata a 15 anni. Non avevo trovato queste cose a Catanzaro e Vibo. Stiamo lavorando in sintonia con la Procura distrettuale. Alla nostra attenzione va a finire il momento terminale quando la droga va ai nostri figli. Il momento più drammatico è quello che riguarda i consumatori. A Cosenza è tornato il consumo di eroina, ma altre indagini portano in auge pure l’uso di droghe sintetiche. I consumatori sono sia professionisti, che i “vinti del ventunesimo secolo”, gli emarginati. Non intendiamo sottovalutare questo fenomeno». Il procuratore fa un bilancio del lavoro fatto: «Sulla droga abbiamo portato avanti tanti processi, tante inchieste e tanti patteggiamenti. Le sentenze per l’85% sono sentenze di condanne. Abbiamo lavorato con una carenza di organico del 50% e nonostante questo abbiamo ottenuto risultati positivi. Ci muoviamo verso la repressione dei reati ambientali, contro la pubblica amministrazione e non solo. Il nostro impegno proseguirà senza guardare in faccia nessuno. Da queste due indagini è emerso che la platea degli assuntori era molto variegata: da professionisti, pensionati, ragazzi e tossicodipendenti. Il mondo della tossicodipendenza è un microcosmo in cui tutti si conoscono». 

MANZINI: COSENZA INVASA DA DROGHE Il procuratore aggiunto Marisa Manzini ha illustrato i dettagli delle operazioni: «Si tratta di due indagini separate ma che hanno un comune denominatore: lo spaccio di droga. Lo spaccio riguarda sia droghe pesanti che droghe leggere. Cosenza è invasa dalle droghe. In particolare l’attenzione è stata rivolta al centro storico: abbiamo fatto intercettazioni, pedinamenti e ascoltato diversi assuntori. Chi usa droga diventa un soggetto che fa altri crimini. Anche al momento degli arresti è stato sequestrato un ingente quantitativo di droga».
Il sostituto procuratore Giuseppe Cozzolino ha spiegato alcuni aspetti “peculiari”: “C’è una nuova modalità di trasporto e occultamento della sostanza stupefacente. Nell’inchiesta della guardia di finanza un extracomunitario, proveniente dal Napoletano, viene fermato perché sospettato di avere droga da spacciare sul territorio cosentino. Ma la perquisizione ha dato esito negativo. Però i finanzieri hanno scoperto, tramite terminali, che anni fa questo soggetto venne trovato con droga occultata per via anale. La stessa cosa ha fatto questa volta: dalle radiografie è emerso che aveva occultato per via anale due ovuli di eroina. A mio parere questa modalità è altamente pericolosa. Il quadro probatorio è granitico. Alcuni degli indagati hanno tantissimi precedenti penali e altri, nonostante fossero stati sottoposti a misure interdittiva, hanno continuato a svolgere attività di spaccio».

 

{youtube}GX7AH8yahPU{/youtube} 

CONTICCHIO: SITUAZIONE DRAMMATICA Il questore Giancarlo Conticchio ha sottolineato «la drammaticità che si nasconde dietro il quieto vivere a Cosenza. Ogni volta che un ragazzo assume droga per noi è una sconfitta. Noi siamo pronti ad ascoltare mamme e papà che hanno figli in queste condizioni». Il comandante della Finanza Grazioli ha evidenziato «l’importanza di ridurre al massimo questo fenomeno e siamo a disposizione dei cittadini».
Il capo della Mobile Fabio Catalano ha fornito alcuni dettagli: «L’operazione ha preso il nome di Oberdan dal nome della strada del centro storico dove avveniva lo spaccio. Anche stamattina abbiamo rinvenuto a casa di uno degli indagati tre panetti di hashish e da un altro alcune piantine di marijuana oltre a bilancini. Cosenza è una piazza in cui c’è un consumo diffuso di droga. Dobbiamo operare sempre con più intensità per la tutela dei nostri figli. Sono stati evidenziati anche un episodio di incendio e uno di estorsioni. Tra gli assuntori di droga c’erano professionisti, ragazzi ma anche pensionati. È emerso che alcuni anziani, che hanno acquistato la droga, lo avrebbero fatto per migliorare le prestazioni sessuali».
Il comandante del Nucleo operativo della guardia di finanza, Angelo Gianmarini ha spiegato una “novità” nel trasporto della droga: «Da questa indagine è emerso che gli indagati immettevano ovuli nel loro corpo. Di solito il trasporto di ovuli avveniva da un Paese straniero in Italia. Stavolta è un’attività di spaccio interno della stessa area».   

I NOMI Le persone coinvolte nell’inchiesta della Finanza sono quattro. Per loro, il gip Luigi Francesco Branda – su richiesta della Procura – ha emesso una misura cautelare di arresti domiciliari per Gianluca Maestri. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per gli altri tre, ovvero: Jonathan Bianchino; Roberto Laratta e Andrea Librandi. Nell’operazione “Oberdan”, quella condotta dalla squadra mobile, sono state emesse sette misure cautelari: cinque in carcere e due ai domiciliari. Sono finiti in carcere: Daniele Perri; Enrico Toscano; Pietro Le Piane; Alberto Prisco e Salvatore Muoio. Disposti i domiciliari per Giuseppe Carmelo Perri; Francesco Perri.  

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it