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Grande Fratello Catanzaro, telecamere in tutto il centro urbano

CATANZARO La Regione, il Comune di Catanzaro e il ministero dell’Interno hanno sottoscritto, nella Prefettura del capoluogo, una convenzione per attuare interventi di promozione della sicurezza integ…

Pubblicato il: 01/08/2017 – 13:35
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Grande Fratello Catanzaro, telecamere in tutto il centro urbano

CATANZARO La Regione, il Comune di Catanzaro e il ministero dell’Interno hanno sottoscritto, nella Prefettura del capoluogo, una convenzione per attuare interventi di promozione della sicurezza integrata nel territorio, attraverso la fornitura, l’installazione e la messa in funzione di un sistema di videosorveglianza nell’area urbana della città di Catanzaro.
«Si tratta – ha detto il prefetto Luisa Latella – della convenzione che rende esecutivo il protocollo sottoscritto a febbraio attraverso i progetti e l’appalto dell’opera. Ogni quartiere sarà dotato di videosorveglianza, mirando sia alla prevenzione che alla repressione di atti criminali, e per quanto riguarda il Parco della Biodiversità le apparecchiature saranno in grado di individuare i focolai degli incendi. L’obiettivo è quello ampliare il sistema di sorveglianza lungo tutta la statale 280 estendendolo fino a Lamezia Terme facendone un’opera unica in Calabria. La Prefettura sarà l’organo osservatore del progetto perché si rispettino i tempi e i modi di realizzazione».
Il documento, finalizzato a regolare i rapporti tra i soggetti coinvolti, è stato firmato dal sindaco Sergio Abramo, dal vicepresidente della Regione Antonio Viscomi e dal prefetto Alessandra Guidi per il ministero dell’Interno.
«Si tratta – ha sostenuto il prefetto Guidi – di un’opportunità in più per investire nei territori mettendoli in sicurezza con progetti che garantiscono lo sviluppo e le telecamere che consentono di recuperare dati per la repressione criminale, ma sono anche utili per la prevenzione dei reati predatori sono certamente uno dei migliori mezzi per lo sviluppo territoriale. Le condizioni per lavorare bene, dunque, ci sono tutte». L’intervento da realizzare, è stato spiegato, mira a implementare la sicurezza urbana perseguendo l’obiettivo della prevenzione e contrasto di criminalità diffusa e predatoria.
«La capacità di lavorare insieme ottenendo risultati decisivi – ha detto Viscomi – è dovuta principalmente alla storica figura prefettizia che incarna alla perfezione il prefetto Latella. I conflitti sono stati il cancro maggiore delle istituzioni e questo obiettivo nella città di Catanzaro, per la Regione non è che l’inizio di un impegno globale in Calabria. L’opera – ha dichiarato Viscomi – costituisce un segno di grande attenzione per la Città Capoluogo e l’area centrale della Calabria, verso cui si proiettano i dispositivi di videosorveglianza, che è punto di snodo dell’intera regione. Strumentazione di tale livello fornirà un contributo fondamentale al lavoro degli inquirenti e delle Forze dell’Ordine». Il Vicepresidente Viscomi ha anche sottolineato come «l’intervento per il potenziamento della videosorveglianza si affianca ad una più generale programmazione per la legalità e la sicurezza messo in cantiere dalla Giunta regionale e finanziato dal Por 2014/2020, con l’obiettivo di rendere le aree sensibili della nostra regione maggiormente sicure e vivibili. A tal fine due sono le parole chiave da tenere in considerazione: da un lato, sinergia tra gli attori istituzionali, in questo caso resa possibile dalla ben nota fattiva ed operosa sensibilità del Prefetto Latella alla quale esprimo il più profondo grazie da parte di tutti noi; dall’altro lato, integrazione dei sistemi di sicurezza urbana in una prospettiva attenta a migliorare i livelli di coesione e di inclusione sociale. In questa prospettiva la Regione Calabria condivide profondamente l’approccio suggerito dal Ministero degli Interni per la realizzazione di un modello di sicurezza urbana integrata e intende lavorare in questa prospettiva. Non a caso, al sostegno per la video sorveglianza, che speriamo di poter estendere in altre zone e in particolare alla direttrice che collega Catanzaro a Lamezia Terme, abbiamo affiancato una più ampia strategia per le aree urbane da poco approvata dalla Giunta e grazie alla quale le comunità saranno chiamate a disegnare il proprio sviluppo urbano. Ciò di cui abbiamo tutti bisogno per crescere socialmente e svilupparci economicamente è sentirci sicuri, ma non possiamo pensare di delegare alla sola magistratura e alle forze dell’ordine il contrasto alla illegalità ed alla criminalità. Il contrasto all’illegalità ed alla criminalità è un compito che riguarda ciascuno di noi: non serve essere eroi, è sufficiente fare ogni giorno il proprio dovere, piccolo o grande che sia».

Alle telecamere già presenti e operative nell’area urbana di Catanzaro se ne aggiungeranno 73 previste dal nuovo progetto di videosorveglianza, oltre alle telecamere sono previsti anche 73 lettori di targa. Un totale di 195 telecamere e 106 lettori di targhe. I finanziamenti per la realizzazione dell’opera saranno suddivisi tra Regione e ministero. La Regione finanzierà il progetto con un milione e 500mila euro di fondi Pac, mentre il ministero contribuirà con 500mila euro provenienti dal Piano azione e coesione Legalità. Il contributo del Comune sarà, una volta installate gli apparecchi, quello di fornire l’energia elettrica. Tutte le immagini saranno immediatamente disponibili per le forze di polizia in un’unica struttura di archiviazione con l’obiettivo di monitorare e controllare tutte le vie d’accesso e di fuga dell’area urbana.
«Molte volte si realizzano opere assolutamente inutili e tutti si accorgono che sono utili soltanto per le mazzette, mai come questa volta il progetto è necessario». Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri. «Tutti voi sapete che il killer di Gregorio Mezzatesta – ha aggiunto – non sarebbe stato arrestato senza l’ausilio dei video delle telecamere prevalentemente private e che se non ci fossero state l’avrebbe fatta franca. Questo non può succedere. Pensate se avessimo avuto un sistema di telecamere da qui a Lamezia. Alle volte un filmato di mezzo minuto può valere più di un anno di intercettazioni o di lavoro tradizionale investigativo se si riprende l’attore protagonista di un reato e certamente rappresenta un risparmio di milioni di euro per lo Stato. Una telecamera costa pochissimo. E poi è talmente forte e pervasiva la presenza mafiosa che noi non avremo mai gli uomini sufficienti per fare pedinamenti e indagini tradizionali, rispetto alla tecnologia e l’informatica di oggi». 
«L’obiettivo – ha concluso il procuratore di Catanzaro – è estendere questo genere di sistema di videosorveglianza a tutta Italia e al mondo, perché chi non ha niente da nascondere non si deve preoccupare se viene ripreso dalla telecamere, tanto i video inutili vengono cancellati in poco tempo. Se io non ho nulla da nascondere vorrei essere sempre sotto una telecamera». 

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