REGGIO CALABRIA All’alba di venerdì i carabinieri del comando provinciale di Reggio, della locale stazione e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, con il supporto degli agenti del commissariato di Palmi, hanno arrestato a Sinopoli il latitante 37enne Antonino Romeo e il 20enne Antonino Forgione. I due sono stati sorpresi mentre erano intenti a prendersi cura di una piantagione di marijuana occultata in un’impervia area boschiva: le circa 100 piante di canapa indiana, da 1 metro e mezzo di altezza e dal peso complessivo di 60 chili, avrebbero fruttato sul mercato illecito degli stupefacenti, secondo le forze dell’ordine, circa 100mila euro.
Il 20enne, a dispetto della giovane età, è già noto agli inquirenti per diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio ed in materia di armi. Di caratura criminale indubbiamente superiore è, però, Romeo: come il giovane complice, ufficialmente è un bracciante agricolo, ma ha alle spalle molti precedenti penali specifici. Quello della coltivazione di canapa indiana sembra essere il suo chiodo fisso. Già il 2 agosto dello scorso anno era stato arrestato a Bagnara Calabra, insieme ad un complice, per 100 piante di marijuana. Soprattutto però Romeo era, fino a ieri, un ricercato: dallo scorso settembre si era reso irreperibile, sottraendosi così al provvedimento di fermo scaturito nell’ambito dell’operazione “Grifone” condotta dai poliziotti del commissariato di Palmi sotto la direzione della Dda di Reggio Calabria. Nell’indagine in questione il 37enne è indagato, insieme ad altri, per traffico di stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso.
Per i due arrestati, terminate le formalità di rito, la Procura della Repubblica di Palmi ha disposto la traduzione presso la locale Casa Circondariale. Dovranno entrambi difendersi dall’accusa di produzione, coltivazione e traffico di stupefacente in concorso. Forgione dovrà rispondere anche di favoreggiamento personale.
x
x