CATANZARO «Negli ultimi decenni in campo alimentare usi, tradizioni (cui si attribuiva, un tempo, valore assoluto), consuetudini e comportamenti sono profondamente cambiati. Il nostro slogan parte dalla considerazione – spiega il vicepresidente nazionale del Codacons Francesco Di Lieto – che oggi alla paura della fame si è sostituita la paura del cibo (per ragioni dietetiche, per eccesso di disponibilità, per presenza di contaminanti)».
«Ed il recente allarme delle uova contaminate dal Fipronil, un insetticida ad ampio spettro, non è che l’ultima ulteriore conferma. Inoltre i messaggi spesso ingannevoli della pubblicità e la disinformazione creano insicurezza. Per cui riteniamo – proseguono dal Codacons – che la tradizione alimentare debba diventare il punto di partenza per la creazione di un nuovo modello alimentare. Si parla comunemente di dieta, ma sarebbe meglio parlare di “stili di vita” e di modelli alimentari, proprio per il significato più ampio che essi racchiudono: non solo aspetti tecnici, scientifici ed economici, ma anche culturali nella più ampia accezione del termine».
Da una indagine effettuata dal Codacons sull’intero territorio regionale emergono dati preoccupanti:
1. diffusione di abitudini alimentari non corrette, specie nel mondo dell’infanzia, che sono veri e propri ostacoli per il mantenimento del benessere fisico e psichico-relazionale dei bambini;
2. diffusione di modelli alimentari non dovuti ad atteggiamenti consapevoli ma frutto di scelte indotte;
3. mancanza di informazioni o informazioni dai contenuti non chiari, su argomentazioni legate all’alimentazione, alla produzione agricola ed ai prodotti tipici regionali;
4. allontanamento del consumatore dalle proprie radici culturali, favorito dalla standardizzazione dei pasti, che porta all’isolamento culturale dell’individuo ed alla sua diseducazione al gusto. Da tali preoccupanti elementi il Codacons ha deciso di attivare un percorso di educazione alimentare e di sensibilizzazione verso le produzioni tipiche e tradizionali Calabresi da offrire a tutte le scuole elementari della regione. «L’educazione alimentare nelle scuole – si legge nel comunicato del Codacons – rappresenta una occasione e una opportunità per la conoscenza e la valorizzazione dei prodotti tipici e tradizionali calabresi, perché il cibo è, anche e soprattutto, cultura che deve essere salvata proprio partendo dalla scuola con azioni specifiche: 1. sensibilizzare e formare il personale docente, i genitori ed i gestori delle mense scolastiche riguardo l’educazione alimentare e le qualità delle produzioni tipiche regionali; 2. sottolineare ai bambini l’importanza di una alimentazione fondata sui prodotti tipici calabresi di qualità, per il proprio benessere fisico ed emozionale; 3. far conoscere le produzioni tipiche e tradizionali regionali per riscoprire le radici della cultura contadina; 4. conoscere le tecnologie relative alla trasformazione degli alimenti, insegnando a preparare e conservare gli alimenti; 5. avviare momenti di interscambio e approfondimento tra produttori da un lato e alunni e genitori dall’altro; 6. conoscere il legame fra l’alimentazione e la salute; 7. far emergere le motivazioni che stanno dietro alle scelte alimentari ed i rischi connessi ad una alimentazione errata; 8. conoscere i principali alimenti e i metodi di produzione in agricoltura; 9. assicurare informazioni corrette per mangiare meglio dal punto di vista nutrizionale e relazionale; 10. informare sui rischi di una alimentazione errata».
Inoltre il Codacons rende noto di aver avanzato una proposta di legge regionale per la tutela e promozione delle produzioni regionali nonché per la tutela dell’alimentazione nelle scuole. Per comprendere appieno l’importanza del problema, basta pensare a cosa mangiano i nostri bambini nelle mense scolastiche. «Non dimentichiamo, infatti – prosegue la nota del Codacons – che una scorretta alimentazione scolastica formerà i malati di domani, con drammatiche ricadute sulle famiglie e sulle già magre casse regionali».
Il Codacons raccomanda, quindi, di incentivare il consumo dei prodotti calabresi.
«Riteniamo doveroso dare un piccolo contributo – sostiene Di Lieto – alla tutela del patrimonio agroalimentare calabrese, materiale e immateriale, sempre più minacciato dalle continue e repentine trasformazioni legate alla globalizzazione dei mercati che sottopongono molti prodotti tipici, e non solo, ad una concorrenza sempre più aggressiva ed agguerrita. Il territorio calabrese è caratterizzato dalla presenza di ben 17 prodotti pari a circa il 10% di tutti i prodotti Dop e Igp italiani, senza contare tutti i prodotti per i quali di recente, è stato richiesto il riconoscimento».
Un grande patrimonio, troppo spesso dimenticato o sottovalutato.
In un periodo in cui molti prodotti locali sono soggetti ad una spietata concorrenza provocata dalla globalizzazione dei mercati, il Codacons ritiene necessario ed urgente intervenire affinché questo invidiabile patrimonio regionale venga non solo pienamente riconosciuto per il suo grande significato storico-culturale ma anche adeguatamente difeso e valorizzato anche in chiave competitiva.
«Per tale ragione – conclude Di Lieto – invitiamo tutti i Calabresi e chi trascorre le proprie vacanze in Calabria ad assaporare le ricchezze locali».
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