LAMEZIA TERME Ulteriore tempo per accertare le eventuali infiltrazioni mafiose nella gestione del comune di Lamezia Terme. A questo scopo il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, ha deciso di prorogare di altri tre mesi l’attività della commissione d’accesso all’opera dal 9 giugno scorso per passare a setaccio tutti gli atti emessi dall’amministrazione guidata da Paolo Mascaro. Un’azione avviata dal prefetto come conseguenza dell’operazione “Crisalide” scattata il 23 maggio e che vede al centro dell’inchiesta l’asfissiante presenza della potente cosca lametina dei Cerra-Torcasio-Gualtieri sul territorio.
Nell’operazione coordinata dalla Distrettuale di Catanzaro erano finiti nei guai anche gli allora consiglieri comunali Giuseppe Paladino – che si è dimesso proprio a causa del coinvolgimento nell’inchiesta – e Pasqualino Ruberto (tra l’altro ex presidente di Calabria Etica e dimissionario dopo il suo coinvolgimento in quella veste nell’operazione “Robin Hood”). A seguito dell’inchiesta “ Crisalide”, inoltre, anche la testa di un altro consigliere comunale – Marialucia Raso – era caduta a seguito delle sue dimissioni per il coinvolgimento del suo fidanzato, Alessandro Gualtieri, nella stessa operazione.
Ora dopo la decisione del prefetto i commissari avranno tempo fino a dicembre per concludere la loro attività ispettiva e consegnare nelle mani della dottoressa Latella la relazione conclusiva su quanto riscontrato tra gli atti del Comune lametino. Sarà lei infine a inviare una propria relazione al ministero dell’Interno che proporrà al presidente della Repubblica l’eventuale scioglimento dell’amministrazione comunale della città della Piana. Sarà proprio quest’ultimo a firmare il decreto previa deliberazione del Consiglio del Ministri.
r.d.s.
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