In Consiglio inciuci per tutti (con due cartellini rossi)
Il match in consiglio regionale finisce con l’ampia vittoria della compagine gentiliana, nel torneo a squadre, e con la palma di miglior atleta in campo per il riconfermato Nicola Irto. Ma finisce an…

Il match in consiglio regionale finisce con l’ampia vittoria della compagine gentiliana, nel torneo a squadre, e con la palma di miglior atleta in campo per il riconfermato Nicola Irto. Ma finisce anche, e qui si sofferma la nostra riflessione ancorata alla metafora sportiva, con due cartellini rossi e uno giallo.
Cartellino rosso per Jole Santelli (Forza Italia) e Sebi Romeo (capogruppo del Pd). Giallo per Wanda Ferro, che alla fine ci ricasca sempre: ogni qualvolta si tratta di immolare un’eroina dalla faccia pulita mettendola al centro di una partita persa, ecco che Wanda eccede in generosità e presta il proprio consenso.
Jole Santelli ha fatto e disfatto, giocato con i regolamenti e negato l’evidenza, dialogato con la parte sbagliata del Pd e chiuso la porta in faccia a chi voleva un confronto interno. Disastro totale, al punto da mettere a rischio anche quanto conquistato fin qui da Mario Occhiuto, il cui abbraccio con la coordinatrice calabrese degli “azzurri” si sta rivelando paragonabile a quello della “Vergine di Norimberga” (involucro femminile in ferro dentro il quale il malcapitato si ritrovava infilzato da daghe e punteruoli).
Ha fatto peggio solo Sebi Romeo, che a furia di vedere titoloni dalle colonne amiche che lo indicano come “abile tessitore” finisce col credere davvero di esser tale. L’epitaffio, per chi si avvia ad essere l’ex capogruppo del Pd in consiglio regionale, lo scrive Alessandro Nicolò (Fi): «Dove sono i cinque voti che ci avevi garantito? Sei un pagliaccio». Così, almeno gli grida in faccia appena chiusa la seduta del consiglio regionale che incorona l’asse Oliverio-Gentile-Magorno.
Il che vuol dire, cara Jole, che anche voi stavate “inciuciando” con la maggioranza (prendi nota Wanda), solo che avete scelto gli interlocutori sbagliati. Tutto qui.
Tuttavia va riconosciuto che almeno gli “inciuciandi” di Forza Italia, con ascendente scopellitiano, avevano un mandato. Sebi Romeo non lo aveva. Ha fatto di testa sua, avviluppato come è in un delirio di onnipotenza e di autoreferenzialità. Cinque voti per Wanda Ferro. Suvvia… cinque consiglieri che gli vogliano bene Sebi Romeo non li troverebbe neanche se ingaggiasse come portavoce Belen. Li avesse, infatti, potrebbe contare su una riconferma nel posto di capogruppo… invece può solo continuare a difendere la poltroncina nell’unica maniera possibile: seguitare a non convocare mai il gruppo consiliare che presiede.
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