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Ecosistema, assolti Cannizzaro e Tripodi

REGGIO CALABRIA Nessuna condanna per i politici, ma pene severe per gli uomini dei clan. Così ha deciso il gup al termine del procedimento abbreviato scaturito dall’inchiesta Ecosistema, che ha fatto…

Pubblicato il: 20/09/2017 – 16:32
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Ecosistema, assolti Cannizzaro e Tripodi

REGGIO CALABRIA Nessuna condanna per i politici, ma pene severe per gli uomini dei clan. Così ha deciso il gup al termine del procedimento abbreviato scaturito dall’inchiesta Ecosistema, che ha fatto luce su organigramma e affari del clan Paviglianiti. Sono stati assolti perché «il fatto non sussiste» l’attuale consigliere regionale Francesco Cannizzaro, difeso dagli avvocati Giampaolo Catanzariti e Antonio Russo, e l’ex inquilino di palazzo Campanella, Pasquale Maria Tripodi, assistito dai legali Umberto Abbate e Emanuele Genovese, entrambi erano accusati di corruzione elettorale aggravata dall’articolo 7.
Medesima decisione è arrivata per l’attuale sindaco di Palizzi, Walter Scerbo e l’ex assessore di Brancaleone, Domenico Giuseppe Marino, accusati di corruzione e assolti da ogni accusa. Il gup ha inoltre accolto la richiesta di assoluzione avanzata dalla procura per il sindaco di Motta Paolo Laganà, difeso dagli avvocati Andrea Alvaro e Giovanna Laganà. Esce poi dal processo senza alcun addebito il pentito Salvatore Aiello, per il quale il pm Crisafulli aveva chiesto una condanna mite, alla luce dei benefici previsti per i collaboratori di giustizia.
Pene severe e tendenzialmente in linea con le richieste avanzate dalla procura sono arrivate per gli uomini vicini o organici ai clan. Il giudice ha condannato Natale Paviglianiti a 10 anni e 7 mesi, Angelo Fortunato Chinnì a 10 anni e 8 mesi, Angelo Paviglianiti a 8 anni e 6 mesi, Natale David Paviglianiti a 4anni e 8 mesi, Francesco Leone a 6 anni e 4 mesi e Salvatore Polimeni a 4 anni e 8 mesi.
Anche grazie alle rivelazioni del collaboratore Salvatore Aiello e agli approfondimenti investigativi che ne sono scaturiti, la Dda è riuscita a ricostruire l’organigramma e gli affari del clan Pavigliani, che insieme al potente casato mafioso dei Iamonte, nella provincia ionica ha guadagnato milioni con il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti.  Un business milionario, che tuttavia non ha indotto i Paviglianiti a rinunciare ad “attività tradizionali” come le estorsioni. 
«L’on.  Cannizzaro – afferma Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia – esce pulito da una vicenda che lo ha tenuto per anni sotto la scure giudiziaria: ognuno di noi esulta. Mai dalla sua bocca sono uscite parole di dileggio alla magistratura e la sentenza di oggi ne riconosce l’estraneità ad ogni addebito. Se mi è consentito – conclude Santelli – questa notizia mi riempie di gioia e di speranza per l’onesta dell’uomo e per la fiducia nella giustizia giusta».

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