A Catanzaro prime frizioni tra Forza Italia e alfaniani
CATANZARO «Io credo che questa amministrazione comunale non darà mai seguito alla delibera del 30 aprile 2013 con cui è stata prevista la diretta web delle sedute consiliari. Non lo faranno perché no…

CATANZARO «Io credo che questa amministrazione comunale non darà mai seguito alla delibera del 30 aprile 2013 con cui è stata prevista la diretta web delle sedute consiliari. Non lo faranno perché non possono permetterselo, lo spettacolo che i cittadini vedrebbero ha dell’incredibile». Inizia così la disamina che Nicola Fiorita, già candidato a sindaco di Catanzaro e ora esponente della minoranza in consiglio comunale, affida a Facebook per raccontare quanto avvenuto durante la riunione del civico consesso del 29 settembre.
All’ordine del giorno c’erano le decisioni relative al rinnovo o alla dismissione delle partecipazioni pubbliche in aziende private che ai sensi della legge 176 del 2016 ogni pubblica amministrazione è tenuta a comunicare entro la fine di settembre.
Per il Comune di Catanzaro, i nodi sono due: Sacal, la società unica di gestione dei tre aeroporti calabresi di cui Catanzaro detiene il 6% circa, e Comalca, la società cui è demandata la gestione del mercato agroalimentare catanzarese.
La posizione dei tecnici comunali contenuta in una proposta di delibera portata in aula era: riduzione della partecipazione in Sacal e dismissione totale di Comalca.
Al termine della seduta, entrambe le partecipazioni saranno mantenute per intero, con voto praticamente unanime da parte del consiglio e con il totale accordo del sindaco Abramo.
Una situazione quantomeno singolare, non tanto per il risultato, perché è normale che la politica si assuma la responsabilità di una scelta che su cui gli uffici non sono d’accordo, ma per come a questo risultato si è addivenuto.
Al netto dell’analisi di Fiorita, secondo il quale «il sindaco sconfessa il dirigente che ha istruito la pratica, dichiarandosi per il mantenimento delle quote in Sacal e Comalca, ammettendo di fatto che non parla con i dirigenti. In sostanza, non c’è dialogo tra la parte amministrativa e la parte politica del comune, c’è da segnalare come la discussione in aula sia infatti stata caratterizzata da una serie di schermaglie tra Forza Italia e il presidente del Consiglio Marco Polimeni, Ap. Ma soprattutto dalla presenza tutt’altro che silenziosa e indifferente di Mimmo Tallini, che dopo 36 anni in consiglio comunale non riesce a staccarsi dall’Aula Rossa neanche adesso che non essendosi ricandidato non è stato rieletto.
Tallini, infatti, ha giocato un ruolo determinante nell’andamento della seduta, agendo come un allenatore che da bordo campo indica ai suoi uomini cosa fare. Il tutto a gran voce o discutendo i singoli consiglieri comunali per dare indicazioni precise. Una presenza così evidente da costringere Polimeni a richiamare pubblicamente il coordinatore provinciale di Forza Italia.
L’acme della diatriba tra i forzisti e gli uomini di Piero Aiello, però, si è raggiunto quando, dopo che la sospensione per una riunione di maggioranza richiesta ufficiosamente da Tallini si era protratta ben oltre i richiesti dieci minuti, il gruppo Aiello era tornato in aula e Polimeni aveva ripreso i lavori. Sugli scudi Giovanni Merante, che quasi è sembrato un componente dell’opposizione per come ha attaccato Polimeni.
Ma se il battibecco in aula non basta a raccontare di qualche frizione interna alla maggioranza, c’è un dato politico che appare evidente: gli emendamenti alla proposta di delibera presentati in aula sono stati tre. Il primo, di Forza Italia, per mantenere la partecipazione in Sacal; il secondo, della minoranza, per mantenere le partecipazione in Sacal e Comalca; il terzo, presentato da Ap, per mantenere la partecipazione in Comalca.
Bocciata la richiesta di Fiorita di unificare i tre emendamenti vista la linea comune delle proposte e bocciato anche il secondo emendamento, il primo e il terzo sono passati con un’ampia maggioranza. A stupire, però, è proprio la polarizzazione dei contenuti degli emendamenti della maggioranza: da un lato Forza Italia che parteggia solo per Sacal, dall’altra Ap che parteggia solo per Comalca, quasi a voler, ognuno degli schieramenti, “mettere il cappello” su una decisione di indirizzo politico.
In tutto questo trambusto, si è registrata anche la veemente e plateale irruzione in aula di un cittadino, entrato per inveire contro l’assessore Giampaolo Mungo per problemi sulla gestione della raccolta differenziata.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it