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La maggioranza (in trasferta a Roma) snobba il Consiglio

REGGIO CALABRIA Il classico Consiglio pre-elettorale: banchi semivuoti e assenze più o meno giustificate. A Palazzo Campanella si raggiunge a malapena il numero legale, garantito da 7 esponenti d’o…

Pubblicato il: 18/01/2018 – 18:25
La maggioranza (in trasferta a Roma) snobba il Consiglio

REGGIO CALABRIA Il classico Consiglio pre-elettorale: banchi semivuoti e assenze più o meno giustificate. A Palazzo Campanella si raggiunge a malapena il numero legale, garantito da 7 esponenti d’opposizione che riescono anche a far saltare la legge sull’incoming turistico.
Una decina in tutto i “congedi” chiesti dai consiglieri, in particolare da quelli della maggioranza, in queste ore accorsi in massa a Roma per cercare sponde utili per le candidature alle prossime politiche. I lavori del consiglio calabrese non sono una priorità, quando mancano pochi giorni alla presentazione delle liste (fissata per il 29 gennaio). Assente anche il governatore Oliverio. A rappresentare la giunta, per quella che probabilmente sarà la penultima seduta prima del voto del 4 marzo, ci sono il vice Viscomi e gli assessori Russo, Musmanno e Rizzo.

 

GARANTE Il ruolino di marcia viene mantenuto a stento. Il Consiglio approva all’unanimità la legge che istituisce la figura del Garante regionale dei detenuti. La norma è frutto dell’unione di due proposte analoghe presentate dal presidente dell’assemblea Nicola Irto e dal consigliere Franco Sergio.
«La Calabria – dice lo stesso Sergio – è una delle poche regioni ancora priva di questa figura, con questa legge colmiamo il gap legislativo».
In regione sono attive 12 strutture penitenziarie e, tra queste, cinque – secondo i dati del ministero della Giustizia – presentano una popolazione in eccesso rispetto ai posti disponibili, per un tasso di sovraffollamento compreso tra il 105 e il 140%. Il Garante sarà una figura di riferimento diretto per tutte le persone private della libertà personale e avrà autonomia di azione rispetto alle amministrazioni penitenziarie e giudiziarie, con la facoltà di intervenire per migliorare le condizioni detentive.
«Anche se approvata in ritardo – commenta Wanda Ferro (Misto) –, questa legge è fondamentale per tutti coloro che si trovano all’interno delle case circondariali. Il testo andrebbe integrato con la parte relativa ai minori presi in carico dalle strutture della Regione».
Secondo Gianluca Gallo (Cdl), bisognerebbe occuparsi anche «dello stato delle case circondariali calabresi, alcune delle quali stracolme rispetto alla loro effettiva capienza, e della tutela degli agenti della polizia penitenziaria». Alessandro Nicolò (Fi) auspica che il Garante sia una «personalità di alto profilo in grado di garantire non solo i detenuti, ma l’intero sistema carcerario». «Oggi diamo una bella immagine all’opinione pubblica», osserva Domenico Bevacqua (Pd). «Istituire il Garante dei detenuti – aggiunge il capogruppo del Pd Sebi Romeo – significa colmare un ritardo e abbracciare il principio costituzionale secondo il quale la pena deve essere rieducativa e volta al reinserimento».

 

TURISMO Esito diverso per la proposta di legge sull’incoming turistico attraverso i trasporti. La norma, che puntava a favorire l’afflusso di visitatori e a sostenere la destagionalizzazione (per mezzo di contributi erogati dalla Regione a programmi di viaggio che prevedano la presenza di gruppi di almeno 25 persone), è stata rinviata dopo le richieste di approfondimento dell’opposizione, che ha fatto valere il suo peso minacciando di chiedere una verifica del numero legale in caso di contrarietà dei pochi esponenti del centrosinistra. Una proposta che ha trovato d’accordo perfino il consigliere di maggioranza Giovanni Nucera e lo stesso Viscomi, che non ha comunque rinunciato a esprimere qualche perplessità: «Non vorrei che dietro le obiezioni tecniche della minoranza si sostituissero ragioni politiche». La questione è stata chiusa da Romeo: «Va bene il rinvio, ma la legge sarà comunque approvata in tempi brevi».

 

LA DISCUSSIONE Prima della decisione finale, l’opposizione aveva avuto modo di esprimere molte critiche al testo. Gallo: «Intervento spot, per frenare la fuga dei giovani dobbiamo inventarci qualcosa di diverso». Di altro parere Bevacqua: «La legge si inquadra nella strategia che questa maggioranza sta cercando di mettere in campo per migliorare l’offerta turistica. La Regione in due anni ha contribuito a un aumento considerevole di presenze».
Per Mirabello (Pd) la norma «è uno strumento utile che risponde a un’indicazione politica per aumentare i flussi. Serve comunque una discussione per una rielaborazione complessiva dell’intero sistema, a partire dalla distrettualizzazione del turismo per politiche specifiche a favore dei singoli territori».
Contrari i neo “forzisti gentiliani”. La spiegazione è di Baldo Esposito: «Rivediamo il voto favorevole dato in commissione perché nel merito non sono state date risposte sui reali beneficiari degli incentivi pubblici». Secondo Nicolò, c’era il rischio di «strumentalizzazioni alla vigilia di una campagna elettorale: questo provvedimento non doveva essere affrontato oggi». Così è stato, infatti: la maggioranza, diventata minoranza per un giorno, si è trovata con le spalle al muro. E gli occhi a quanto sta avvenendo a Roma.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

 

 

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